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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Legittimo il licenziamento dell’ausiliario specializzato che rifiuta di espletare mansioni di pulizia
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Legittimo il licenziamento dell’ausiliario specializzato che rifiuta di espletare mansioni di pulizia

Ordinanza del Tribunale di Bari – Sez. Lavoro del 12 marzo 2020

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

La pronuncia in commento affronta il caso di una dipendente di una struttura sanitaria accreditata, ausiliario specializzato inquadrato in A3 CCNL Aiop, la quale impugnava il licenziamento comminatole per aver reiteratamente inottemperato alle disposizioni della caposala circa lo svolgimento delle attività di pulizia delle camere di degenza ed altro. La lavoratrice, infatti, in più circostanze, adducendo che dette mansioni non rientrassero tra quelle proprie della sua qualifica, poiché demansionanti, aveva apposto il proprio rifiuto, assumendo altresì che le cennate prestazioni dovessero essere svolte dalla società cui era stato appaltato il servizio di pulizie e sanificazione della Casa di cura.

Orbene, nell’ordinanza che ci occupa, il Tribunale, in via del tutto preliminare, individuava quali fossero le mansioni che la ricorrente era tenuta ad eseguire, riportando le attività di cui alla Categoria A e indi alla posizione A2 in cui sono incluse le mansioni che “comportano attività esecutive di natura tecnica e tecnico-manuale, assicurano la pulizia negli ambienti sanitari e socio-sanitari, ivi compresa quella delle apparecchiature e strumentazioni. Inoltre assicurano la pulizia negli ambienti delle strutture sanitarie di degenza, diurne e domiciliari ivi comprese quelle del comodino, delle apparecchiature e della testata del letto…”.
Il Giudice, dopo aver richiamato la declaratoria di cui alla posizione “A3”, in cui era inquadrata la ricorrente (“Tali qualifiche comportano, in strutture residenziali e/o tutelari, assistenza alla persona per favorire l’autosufficienza giornaliera (esempio: aiuto alla persona, all’assunzione dei pasti, ad alzarsi, vestirsi, e all’igiene personale del paziente)”, specificava espressamente che in base alla predetta declaratoria contrattuale, .., la tesi difensiva di parte ricorrente – secondo cui a fronte del suo inquadramento professionale nella Posizione “A3”, avrebbe dovuto occuparsi soltanto della “assistenza alla persona per favorire l’autosufficienza giornaliera (esempio: aiuto alla persona, all’assunzione dei pasti, ad alzarsi, vestirsi, e all’igiene personale del paziente)” – non può essere condivisa, in quanto …., lavorando in strutture diverse da quelle “residenziali e/o tutelari”, poteva essere adibita a tutte le mansioni sopra elencate rientranti nel suo profilo professionale di “AUSILIARIO SPECIALIZZATO”.
Acclarato quanto sopra, il Giudice precisava altresì come l’affidamento alla società appaltatrice dei servizi di pulizia e sanificazione non avesse sicuramente comportato un ridimensionamento delle mansioni di competenza dell’ausiliario specializzato, dovendo essere inteso come potenziamento del servizio di pulizia in un ambiente quale quello sanitario, ove i pazienti sono particolarmente esposti a infezioni ospedaliere.
Indi, affermava che “il rifiuto della lavoratrice è stato assolutamente ingiustificato, in quanto, avendo la qualifica di Ausiliario specializzato, le attività di pulizia, nei termini innanzi precisati, rientravano tra le sue mansioni”.
Il provvedimento espulsivo oggetto di causa, adottato per aver la ricorrente commesso diverse gravissime infrazioni previste dal CCNL, rientranti anche nella lett. A dell’art. 41 CCNL, secondo il Tribunale, era dunque da intendersi anche proporzionato rispetto alla gravità delle predette condotte intenzionalmente poste in essere dall’ex lavoratrice.

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