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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Le proposte della Federazione francese dell’ospedalità privata per un nuovo sistema sanitario
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Le proposte della Federazione francese dell’ospedalità privata per un nuovo sistema sanitario

Alberta Sciachì, Ufficio Rapporti internazionali della Sede nazionale

Nel numero precedente d’Inform@iop, abbiamo riferito in merito alla non semplice situazione del finanziamento della sanità in Francia. Di fronte alle difficoltà attuali, la FHP ha ufficialmente presentato una serie di proposte di trasformazione del sistema sanitario francese, per superare il solo ed abusato criterio dell’abbassamento delle tariffe, che sempre pesa molto di più sul settore privato.
Il Presidente della Federazione degli ospedali privati, Lamine Gharbi, ha presentato ufficialmente, nell’ambito di una consultazione aperta dallo stesso Ministro della sanità, una brochure, intitolata “Les Hôpitaux et cliniques privées engagés dans la transformation du système de santé – Les propositions de la FHP”, con il proposito di garantire a tutti un accesso equo a cure adeguate e di qualità provata. Lo stesso Gharbi ammette che si tratta di proposte audaci motivate del fatto che “è tempo di cambiare modello, perché l’epoca degli aggiustamenti è ormai tramontata ed è urgente rimpiazzare un approccio amministrativo e centralizzato, per rispondere alle aspirazioni degli operatori e soprattutto ai bisogni dei pazienti”. La FHP, come precisa ancora il suo Presidente, non parla solo in nome l’ospedalità privata, ma per l’interesse generale: “Noi siamo al servizio del pubblico e di conseguenza siamo strutture di servizio pubblico!
La prima proposta riguarda il finanziamento e la qualità e - nonostante le discussioni in corso in Francia in merito al modello di remunerazione delle prestazioni da adottare – opta per conservare il metodo di tariffazione all’attività (T2A), basato sul criterio Drg, adattandolo alle nuove esigenze. In particolare, le tariffe devono essere basate sulla valutazione del servizio medico reso piuttosto che sui costi presentati, aumentando la parte di finanziamento attribuita alla qualità.
Per quanto concerne la seconda proposta, relativa all’organizzazione generale, la FHP sostiene che “la pluralità dell’offerta è una chance per i pazienti e di conseguenza si deve tenere conto dell’insieme dei servizi e della filiera delle strutture, pubbliche e private, esistenti sul territorio.” Al riguardo, è stato anche avanzato un progetto per l’attivazione di centri medici e di prima accoglienza, anche privati, al fine di rispondere ai bisogni degli utenti, evitando la “desertificazione” dei servizi in alcuni territori e permettendo così di evitare “l’ingorgo” dei pronto-soccorso.
Un terzo punto programmatico presentato dalla FHP concerne il maggiore coinvolgimento dei cittadini, un aspetto su cui insistono anche le istituzioni di Bruxelles. I pazienti devono essere sempre meglio informati per poter esercitare consapevolmente il diritto di scelta e sempre più coinvolti sia nel percorso terapeutico, sia nella valutazione della loro esperienza, che costituisce un utile indicatore di qualità.
Peraltro, anche gli operatori della sanità hanno bisogno di maggiore fiducia, di maggior tempo da dedicare ai loro compiti specifici, diminuendo quello dedicato a questioni burocratiche, spesso inutilmente complicate. Un’evoluzione amministrativa è, infatti, indispensabile per l’equilibrio del sistema. Tutto ciò implica, a livello di governance, di fare maggiore chiarezza nella distribuzione dei ruoli, poiché attualmente le Agenzie regionali sanitarie (ARS) dimostrano chiaramente l’asimmetria di uno Stato allo stesso tempo attore ed arbitro: giudice, regolatore e gestore delle strutture pubbliche. É invece necessario, a parere della FHP, distinguere programmazione, finanziamento e controllo medico della qualità.
Tra le altre proposte meritano di essere citate lo sviluppo della cultura della prevenzione, l’accelerazione dell’informatica sanitaria, anche attraverso la garanzia dell’interoperabilità e sicurezza dei sistemi, la promozione dell’innovazione, l’evoluzione degli studi universitari di medicina e della formazione professionale medica e paramedica per meglio adattarla alle sfide del sistema sanitario, consentendo anche agli ospedali ed alle cliniche private di diventare soggetti importanti in tale formazione.
In conclusione, la FHP propone, a livello globale, di ripensare l’organizzazione territoriale dei servizi per costruire un offerta completa in risposta ai bisogni della popolazione ed alle specificità del territorio, integrando settore pubblico e privato, al fine di consentire lo sviluppo e la fluidità dei percorsi di cura e una qualità personalizzata, il tutto nel quadro della ricerca di efficienza della spesa sanitaria.
Si tratta di proposte condivisibili e, in alcuni casi, avanzate anche in altri Paesi europei, compreso il nostro, che rivelano l’esistenza di problematiche comuni, al di là della diversità dei modelli sanitari. Purtroppo, però, non è dato sapere da chi e quando saranno recepite, anche se, come sottolineato dal Presidente della FHP, non sono fatte solo per la tutela del settore privato, ma nell’interesse generale della comunità da parte di istituzioni accreditate che svolgono un servizio pubblico, come riconosciuto dalla normativa europea.

In allegato il testo completo della brochure
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