Search
× Search

Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
RSS
1345678910Last

Notizie Aiop Nazionale

Finanziamento Ssn. Le audizioni dell'Upb e della Corte dei Conti in Commissione Affari Sociali
1356

Finanziamento Ssn. Le audizioni dell'Upb e della Corte dei Conti in Commissione Affari Sociali

Mercoledì 17 luglio u.s. in Commissione Affari Sociali alla Camera, nell'ambito dell'esame in sede referente della PdL in materia di finanziamento, organizzazione e funzionamento del SSN ("Disposizioni concernenti il finanziamento, l'organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all'assistenza sanitaria complementare" - A.C. 1298) si è svolto un ciclo di audizioni.

Mercoledì 17 luglio u.s. in Commissione Affari Sociali alla Camera, si è svolta l'audizione, nell'ambito dell'esame in sede referente della PdL in materia di finanziamento, organizzazione e funzionamento del SSN ("Disposizioni concernenti il finanziamento, l'organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all'assistenza sanitaria complementare" - A.C. 1298) di:
  • Giampaolo Arachi, membro del Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio; 
  • rappresentanti della Corte dei Conti.

Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni di Giampaolo Arachi:

  • La copertura finanziaria è demandata a interventi di spending review o, nel caso in cui questi non vengano individuati o fossero insufficienti, a misure di incremento del gettito, anche intervenendo sulle aliquote fiscali. Tale impostazione, nonostante la carenza di elementi di dettaglio, passando per un aumento delle entrate, fornisce maggiore certezza di un recupero di risorse strutturali per finanziare un aumento permanente della spesa sanitaria, in linea con una corretta gestione del bilancio pubblico, e rende esplicita la scelta di politica economica. Tuttavia, la combinazione delle disposizioni della pdl relative a spesa, finanziamento del Ssn e coperture evidenzia alcune incoerenze, che rendono difficile l’interpretazione della volontà del legislatore e richiedono chiarimenti su alcuni nodi cruciali, a partire dalla dimensione delle nuove risorse che si intende allocare alla sanità e della relativa progressione nel tempo. 
  • Sempre nel quadriennio di programmazione e con la stessa regola della proposta di legge si determinerebbero aumenti in valore assoluto del finanziamento di circa 2,8 miliardi nel 2024 e di oltre 5 in ciascun anno del triennio successivo. L’incremento del finanziamento, se seguisse le regole della pdl, consentirebbe un aumento di spesa, rispetto al 2023, molto lontano da quello necessario per compiere il balzo all’8 per cento del Pil nel 2024. Negli anni successivi lo scarto negativo tra incremento del finanziamento e aumento della spesa necessario per mantenere il rapporto con il Pil al livello auspicato (nell’eventualità che fosse raggiunto nel 2024) si ridurrebbe fino a cambiare segno dal 2026. Un’interpretazione alternativa delle proposte della pdl, che richiederebbe tuttavia una migliore specificazione nel testo, potrebbe consistere nell’indicazione dell’8 per cento del Pil come obiettivo di spesa sanitaria da conseguire gradualmente nel lungo periodo - ha concluso Arachi - attraverso incrementi annuali del finanziamento non inferiori al doppio del tasso di inflazione. 
QUI la memoria depositata. 
 
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni dei rappresentanti della Corte dei Conti:
  • La norma che interessa la spesa e il finanziamento del Ssn rivede il livello di spesa da raggiungere, l’8% del Pil, per rispondere alla necessità del finanziamento della spesa sanitaria e prevede un meccanismo di aggiornamento e calcolo del finanziamento del Fondo sanitario nazionale a cui concorre lo Stato. 
  • Il livello di spesa in Italia è più contenuto rispetto agli altri Paesi europei. La spesa sanitaria privata sta crescendo in modo molto consistente, si è arrivati a 43 miliardi di spesa coperta dai privati, ma rileva soprattuto la forte differenza tra le capacità di spesa delle fasce più privilegiate e delle fasce più in difficoltà. Le differenze nel paniere di spese che sono pari a 3,5 volte quelle delle classi più ricche rispetto a quelle più povere, diventano 4,7 volte quando si guarda alla spesa sanitaria. C’è un forte bisogno di mantenere un livello di spesa pubblica elevato e rispondere a questo declino che si prefigura nei documenti programmatici.
  • Emergono perplessità sulla modifica del nuovo sistema di garanzia dei Lea. Bisognerebbe specificare il metodo e su quale base gli indicatori e i parametri sono da scegliere. Dopo vari anni di sperimentazione il nuovo sistema è entrato in funzione da due anni, quindi riaprire il discorso sugli indicatori Lea per la valutazione potrebbe riaprire una fase di sperimentazione che è andata adesso a regime. Potrebbe essere opportuno allargare gli indicatori Core includendo anche alcuni indicatori non Core.
  • La proposta sottolinea la necessità di eliminare dall’elenco Lea le prestazioni sanitarie obsolete. Abbiamo monitorato negli anni le attività e le analisi di delisting hanno finora inciso solo su prestazioni che, guardando la tessera sanitaria, non erano più utilizzate e che quindi avrebbero un impatto in termini di benefici per la finanza pubblica molto limitato. Dal delisting si può aspettare beneficio ma molto limitato nel tempo. 
  • Si prevede l’incremento dei posti letto per acuti a 5 su 1000 abitanti e dei posti letto di terapia intensiva a 25 per 100mila abitanti. Guardando ai posti letto per acuti si tratterebbe di ulteriori 60mila posti letti con un costo stimato che, guardando agli ospedali comunità, risulterebbe pari a circa 7 miliardi in termini di investimenti, senza calcolare i costi di gestione. La distribuzione dei posti letto in Italia è diversa per livello territoriale, potrebbero esserci aumenti molto più forti nelle regioni meridionali, ma va considerato che in queste aree gli ultimi dati relativi al tasso di utilizzo dei posti letto sono abbastanza contenuti. Quindi le misure devono essere accompagnate da misure di miglioramento della qualità dei servizi altrimenti si aggrava un andamento inefficiente. 
  • Rispetto al riordino della sanità integrativa si propone di ricondurre a un’unica fattispecie le forme di assistenza sanitaria integrativa. Questo comporta il ritorno a uno schema in cui sono destinate a prestazioni non Lea l’80% delle risorse, mentre il restante 20% potrebbe essere destinato a misure Lea, ma solo per quello che rimane a carico degli assistiti. Questa modifica non riguarderebbe i fondi doc, ma i non doc, si tratta di 16 milioni di soggetti che hanno ottenuto prestazioni per circa 2,2 miliardi. L’entrata in vigore di un regime che ridurrebbe l'area di intervento di questi fondi in maniera molto rilevante sembra da accompagnare con delle misure, perché bisogna evitare che il costo coperto per questi 16 milioni di soggetti che hanno aderito ai fondi si trasferisca sul pubblico o finisca per rimanere a carico della spesa del privato. 

QUI la memoria depositata.

Previous Article Assistenza domiciliare integrata. Le risposte del ministro Schillaci nel Question time
Next Article La responsabilità del lavoratore infortunato
Please login or register to post comments.

Rassegna Stampa Regionale

Articoli delle principali testate giornalistiche nazionali e della stampa locale relativi a sanità, ricerca scientifica e medicina, con una maggior attenzione alla realtà ligure. Il servizio integrale è riservato agli associati Aiop Liguria.

 

Rassegna Stampa Nazionale

RassAiop3HP

La rassegna stampa 
della sanità privata

Servizio riservato agli associati Aiop

Link Istituzionali

Copyright 2024 by Aconet srl
Back To Top