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Le professioni infermieristiche: come combattere la scarsa attrattività della professione e le numerose emigrazioni?
Quanti infermieri ci sono oggi in Italia? Come si posiziona il nostro Paese rispetto al confronto europeo? Quanti laureati ci sono oggi in Italia? E in Europa? In questa nota Randstad Research fornisce le risposte a queste e ad altre domande per far fronte ad alcune criticità presenti nel mondo infermieristico.
Pur essendo in crescita il numero di infermieri in Italia negli ultimi dieci anni, il nostro paese si posiziona sotto la media europea per numero di laureati (in calo costante dal 2011 e con picco minimo nel 2021, con 0,17 laureati in infermieristica ogni mille abitanti) e per rapporto infermieri- popolazione, un rapporto fortemente disomogeneo nella distribuzione regionale. Nel confronto internazionale l’Italia si posiziona al di sotto della media OCSE, con 6,21 infermieri ogni mille abitanti rispetto, ad esempio, ai 12,03 della Germania.
Il dato è significativo in un contesto di invecchiamento demografico che richiederà maggiore personale disponibile per l’assistenza alle malattie croniche, che si concentrano nella fascia di popolazione over 65. Le cause principali della scarsa attrattività sono la bassa retribuzione (circa 1.700 euro al mese netti) e le difficili condizioni lavorative, caratterizzate da turni pesanti, scarsa organizzazione del lavoro e condizioni critiche, che portano a un alto tasso di stress e burnout tra gli infermieri. Soluzioni come l'aumento del potere contrattuale, migliori retribuzioni e condizioni lavorative, il riconoscimento del ruolo fondamentale degli infermieri e l'evoluzione del percorso universitario potrebbero migliorare la condizione delle professioni infermieristiche.
Link alla nota completa: https://research.randstad.it/note/le-professioni-infermieristiche-come-affrontare-le-sfide-del-settore/