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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Sistema di sorveglianza Passi d'argento: ISS pubblica dati 2022-2023
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Sistema di sorveglianza Passi d'argento: ISS pubblica dati 2022-2023

Giovedì 24 ottobre u.s. l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato i dati del Sistema di sorveglianza Passi d'argento dedicato alla popolazione con 65 anni e più raccolti nel biennio 2022-2023. Il 25% rinuncia alle cure a causa di liste d’attesa, disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari e costi elevati.

Giovedì 24 ottobre u.s. l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato i dati del Sistema di sorveglianza Passi d'argento dedicato alla popolazione con 65 anni e più raccolti nel biennio 2022-2023.
 
In particolare, i dati segnalano che:
  • il 18% degli ultra 65enni (pari a 2,6 milioni di persone) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. Escludendo gli anziani che hanno dichiarato di non aver avuto bisogno di visite o esami, la percentuale di coloro che hanno rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%; 
  • il 61% degli intervistati non ha rinunciato a nessuna prestazione, mentre il 21% ha dichiarato di non aver avuto bisogno di visite mediche né di esami; 
  • fra le ragioni principali della rinuncia figurano le lunghe liste di attesa (nel 55% delle rinunce), le difficoltà logistiche nel raggiungere le strutture sanitarie o la scomodità degli orari (13%) e i costi troppo elevati delle prestazioni (10%). 

Inoltre, dai dati emerge una disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari, che varia notevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e della regione di residenza e nel dettaglio:

  • la rinuncia è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (39% tra coloro che hanno dichiarato di arrivare a fine mese con molte difficoltà vs 20% rispetto a chi non ne ha) o per bassa istruzione (24% tra chi ha al più la licenza elementare vs 19% tra i laureati) e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia (27% vs 16% fra i residenti nelle regioni settentrionali). 
  • la rinuncia alle prestazioni è più alta fra le donne (25% vs 21% fra gli uomini) mentre non emergono differenze significative per età; 
  • rinunciano a visite mediche e esami diagnostici anche le persone più cagionevoli di salute: nel biennio 2022-2023 il 25% delle persone con cronicità (ovvero con almeno una patologia cronica fra quelle indagate in PASSI d’Argento: insufficienza renale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale, ictus o ischemia cerebrale, diabete, infarto del miocardio, ischemia cardiaca o malattia delle coronarie, altre malattie del cuore, tumori, malattie croniche del fegato o cirrosi) riferiva di aver dovuto rinunciare ad una visita medica o un esame di cui avrebbe avuto bisogno.

Per quanto riguarda, invece, la spesa "out of pocket" si evince che:

  • oltre la metà degli intervistati che non ha rinunciato a ciò di cui aveva bisogno ha fatto ricorso a prestazioni a pagamento (il 10% ricorrendo esclusivamente a strutture private il 49% ricorrendovi alcune volte); solo il 41% ha utilizzato esclusivamente il servizio pubblico;
  • le difficoltà di accesso non riguardano solo le visite mediche o gli esami diagnostici, ma anche i servizi di base, come la possibilità di raggiungere la ASL, il medico di famiglia o i negozi di beni di prima necessità; 
  • nel biennio 2022-2023, il 32% degli anziani ha riportato difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari o ai negozi. Queste difficoltà aumentano con l’età (68% degli ultra 85enni), sono più frequenti tra le donne (39% rispetto al 23% degli uomini) e tra le persone socialmente più svantaggiate, con bassi livelli di istruzione o maggiori difficoltà economiche. 
QUI per maggiori informazioni. 
 
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