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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Fondi per la Ricerca al Sud Italia: il Pnrr non sia un’occasione mancata
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Fondi per la Ricerca al Sud Italia: il Pnrr non sia un’occasione mancata

Il Ministero dell'Università riscrive il bando che assegna 741,8 milioni, scende così la quota riservata ai progetti di ricerca nel Centro-Sud

Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop

La Missione 4 del Pnrr è dedicata a “Istruzione e Ricerca” e riguarda il finanziamento dei cosiddetti PRIN, acronimo di Progetti di Rilevante Interesse Nazionale.
Il bando Prin 2022 messo a punto dal Mur - dicastero guidato dalla Ministra Maria Cristina Messa - mettendo insieme un po’ di risorse già in cassa, può contare su 741,8 i milioni di euro.
Come per tutti i progetti finanziati dal Pnrr, il 40% delle risorse va riservato al Mezzogiorno, per soddisfare un obiettivo trasversale e primario che è quello dell’inclusione e della coesione territoriale.
 
I progetti Mur, nello specifico, possono affrontare tematiche relative a qualsiasi campo di ricerca nell’ambito dei tre macrosettori determinati dall’European Research Council (ERC): scienze della vita, scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche, scienze sociali e umanistiche.
 
Se, però, si scorre il bando, si scopre che la quota parte destinata al Sud ammonta a 218 milioni, cioè appena il 29% della cifra a disposizione, invece del 40% previsto dalle regole.
Il 29%, tra l’altro, è anche meno del 34%, che sarebbe il valore pari alla popolazione residente.
I Rettori degli Atenei del Sud si dice siano pronti a dare battaglia per non subire questa penalizzazione e chiedono che siano rispettate le linee guida.
 
Dal Ministero provano a spiegare dicendo che, a parer loro, il 40% non si applica a tutta la cifra, ma solo a quella “direttamente finanziata dal Pnrr”, da loro individuata in 545 milioni.
In nessuna parte del bando, però, si ricava tale cifra, mentre è chiaro l’obiettivo esplicito del bando stesso, che è di “realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Non vi sono, dunque, ragioni per discostarsi dalle linee guida, le quali impongono con chiarezza la riserva del 40% al Mezzogiorno.
È bene ricordare che le “quote Sud” non sono lì per caso, servono a ridurre le gravi diseguaglianze, che persistono nel Paese e che sono un problema per la sua crescita.
 
La crisi pandemica ha, infatti, esacerbato i divari di reddito, di genere e quelli territoriali che già caratterizzavano l’Italia; oggi abbiamo compreso che una ripresa può dirsi solida soltanto se i benefici dello sviluppo e del progresso sono condivisi da tutto il tessuto sociale del Paese.
Sostenere il Mezzogiorno, favorirne la partecipazione al mercato del lavoro, anche, attraverso la formazione, significa creare le condizioni/presupposto per un’Italia che cresca senza profonde diseguaglianze, più forte, moderna e in grado di cogliere e vincere le sfide del futuro.

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