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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Il Giuramento di Mattarella davanti alle Camere riunite in seduta comune
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Il Giuramento di Mattarella davanti alle Camere riunite in seduta comune

«Dobbiamo ricostruire l'Italia del dopo emergenza, no a ritardi e incertezze sulle urgenze del Paese».

Barbara Castellano, Relazioni Istituzionali della Sede nazionale

 

«Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione».

Questa la formula performativa con la quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso giovedì 3 febbraio, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali che hanno partecipato all’elezione.

Il momento è coinciso con il rintocco delle campane di Montecitorio che suonano solamente in questa occasione e per due volte: la prima per accompagnare il viaggio del Presidente dalla sua abitazione alla Camera dei deputati, cessando appena il Presidente varca il portone di Montecitorio; la seconda non appena il Presidente della Repubblica ha pronunciato il solenne giuramento, quando anche il cannone del Gianicolo spara 21 colpi a salve. Il campanile torna quindi nel silenzio fino alla successiva elezione.

Sergio Mattarella, che come Napolitano sale al Colle per la seconda volta, ha accettato di assumere l’incarico a causa «dello stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà».

Nel suo accorato ed apprezzato messaggio di insediamento, il Capo dello Stato non ha mancato di evidenziare come la lotta contro il virus non sia ancora conclusa e come, sebbene la campagna di vaccinazione abbia molto ridotto i rischi, non ci siano consentite disattenzioni.

«È di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri.

Questo impegno si unisce a quello per la ripresa, per la costruzione del nostro futuro.

L’Italia è un grande Paese.

Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all’economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell’Unione. Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese.  […]

La stabilità di cui si avverte l’esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. […].

L’esempio ci è stato dato da medici, operatori sanitari, volontari, da chi ha garantito i servizi essenziali nei momenti più critici, dai sindaci, dalle Forze Armate e dalle Forze dell’ordine, impegnate a sostenere la campagna vaccinale: a tutti va riaffermata la nostra riconoscenza.

Questo è l’orizzonte che abbiamo davanti.

Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza.

È ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento.

Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano.

Un Paese che cresca in unità».

Il messaggio del Presidente, spesso interrotto dagli applausi dell’emiciclo, è stato solo uno dei momenti che costellano il cerimoniale dell’elezione.

Dopo l'esecuzione dell'Inno nazionale, infatti, ha passato in rassegna il reparto d'onore schierato con bandiera e banda su Piazza Montecitorio.

Al termine, il Presidente Mattarella, unitamente al Premier, Mario Draghi, si è recato al Vittoriano dove ha deposto una corona d'alloro sulla Tomba del Milite Ignoto, mentre le Frecce Tricolori hanno sorvolato Piazza Venezia.

Il Capo dello Stato è, quindi, salito a bordo della Lancia Flaminia 335 con il Presidente del Consiglio, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, e l’Aiutante di Campo per la Marina Militare, per recarsi a palazzo del Quirinale per la cerimonia di insediamento.

Disceso dalla Scala del Vittoriano, il Presidente della Repubblica ha ricevuto il saluto del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Comincia così il secondo settennato del Presidente Sergio Mattarella.

 

 

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