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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

L’azione dell’UE in sanità: un valore aggiunto a parere del Parlamento europeo
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L’azione dell’UE in sanità: un valore aggiunto a parere del Parlamento europeo

Studio pubblicato a marzo 2019

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti internazionali

Il servizio di ricerca del Parlamento europeo (ERPS) ha pubblicato a marzo 2019 uno studio dal titolo significativo: “The benefit of EU action in health policy”. La ricerca, richiesta dai Coordinatori del Comitato parlamentare sulla salute pubblica (ENVI), presenta una panoramica del valore aggiunto offerto alla politica sanitaria dall’azione dell’UE, in concomitanza, a nostro avviso non casuale, con le prossime elezioni degli europarlamentari.
Gli ambiti analizzati riguardano il programma europeo per la sanità, l’assistenza transfrontaliera, i regolamenti attinenti ai prodotti farmaceutici, i presidi medici, la prevenzione. Ogni settore è accompagnato da sintetici riferimenti alla cornice legale ed agli strumenti politici di cui l’Unione dispone nel campo della politica sanitaria, in cui l’assetto e l’organizzazione dei sistemi nazionali restano di competenza degli Stati membri. L’analisi tende a provare, con i fatti, che, nonostante tali limiti posti dai Trattati all’azione europea in sanità, l’UE utilizza le proprie responsabilità e capacità per operare efficacemente a favore di cittadini
Al fine di dimostrare l’apporto positivo delle azioni comunitarie in campo sanitario sono stati adottati e applicati ai diversi ambiti d’indagine otto criteri di valutazione: le economie di scala, la libera circolazione delle persone, la minacce transfrontaliere alla salute, la promozione delle migliori prassi, il benchmarking per i decisori politici, il potenziale dell’innovazione, l’implementazione della normativa europea.
Più specificamente, lo studio individua i benefici ottenuti a sostegno dei Paesi europei grazie ad azioni congiunte, finanziamenti e semplificazione delle procedure. Tali vantaggi si registrano oggettivamente nella farmaceutica, nell’armonizzazione dei diritti dei pazienti in tutti gli Stati membri, nell’accesso alle prestazioni transfrontaliere, nei portali e nelle piattaforme delle best practice, nei data base e nella diffusione di standard, nell’innovazione.
L’implementazione della legislazione sanitaria dell’UE è volta ad assicurare un processo decisionale evidence-based e una costante cooperazione per la ricerca di un consenso tra le autorità nazionali, le istituzioni comunitarie e tutti i soggetti interessati, contribuendo in tal modo ad assicurare la tutela della salute pubblica, la libera circolazione dei cittadini, il buon funzionamento del mercato interno.
In particolare, il terzo Programma UE per la sanità, che tende a promuovere significative economie di scala, offre un valore aggiunto nella risposta efficace alle sfide comuni a tutti i Paesi europei: ineguaglianze sanitarie, immigrazione, invecchiamento della popolazione, sicurezza del paziente, qualità dell’assistenza sanitaria. Altri settori in cui si possono concretamente verificare i vantaggi di un’azione congiunta a livello europeo sono la maggiore coesione tra le regioni di confine, la cooperazione nella campo dell’e-health, la creazione della rete di centri di alta specialità (ERN) per le malattie rare.
L’indagine conclude, dunque, che la politica sanitaria europea, nonostante i limiti imposti dai Trattati, si articola in iniziative e programmi di oggettivo rilievo, offrendo benefici importanti sia per i singoli cittadini sia per gli Stati membri. 

In allegato il testo completo della ricerca: The benefit of EU action in health policy

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