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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

La nuova generazione di indicatori promossa dall’Ocse
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La nuova generazione di indicatori promossa dall’Ocse

I cittadini valutano i Sistemi sanitari

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti Internazionali

L’Ocse, nella sua funzione istituzionale di forum per un confronto tra governi, parte datoriale e sindacati, volto ad identificare le migliori prassi nell’ambito dell’economia di mercato, sta dedicando sempre maggiore attenzione alla sanità, come settore strategico per una crescita inclusiva e sostenibile, generatore di occupazione, driver dell’innovazione. I trentacinque Paesi aderenti all’Ocse dedicano in media il 10% del Pil alla sanità e pertanto i sistemi sanitari sono impegnati a dimostrare che i servizi erogati rispondono al criterio value for money e sono in linea con i bisogni legati all’invecchiamento ed alle maggiori esigenze della popolazione. Per tale motivo l’Ocse, accogliendo l’invito dei ministri della sanità dei Paesi membri, riunitisi nel 2017, ha deciso di approfondire l’esame dei sistemi sanitari, ponendosi dal punto di vista dei cittadini. E’ stato lanciato di conseguenza un nuovo programma statistico volto a verificare le performance dei sistemi sanitari sotto il profilo della risposta ai bisogni sanitari della popolazione come percepite dai pazienti. PaRIS ( The Patient-Reported Indicators Survey) è un’iniziativa destinata appunto a promuovere un’inedita generazione di indicatori per costruire un sistema di valutazione innovativo destinato a concretizzare una prospettiva realmente centrata sui cittadini, a migliorare la qualità dei servizi, a ridurre gli sprechi e a garantire un’effettiva tutela della salute.
Il successo di un sistema è normalmente misurato in termini di tassi di sopravvivenza o di guarigione dopo il trattamento, ma, a parere dell’Ocse, le differenze negli outcome tra i provider non sono nella maggioranza dei casi sproporzionate e pertanto, questi dati offrono una visione soltanto parziale. Misurando gli esiti riferiti dai pazienti emergono, invece, diversità più significative in relazione alla riduzione del dolore, all’autonomia dopo il trattamento, all’esecuzione del trattamento stesso, al coinvolgimento nelle decisioni. Il monitoraggio di tali informazioni a livello internazionale fornisce nuovi strumenti per migliorare la politica e le prassi sanitarie.
Il sistema PaRis permette di standardizzare il monitoraggio anche per specifici gruppi di pazienti in base alle patologie: ictus, attacchi cardiaci, cancro, chirurgia dell’anca e delle ginocchia, malattia mentale. Il gruppo cui è rivolta maggiore attenzione è costituito da pazienti affetti da patologie multiple o cronicità, quali il diabete o la demenza. Le indagini su questi gruppi, anche attraverso il coinvolgimento dei caregiver, porterà alla pubblicazioni di nuovi benchmark internazionali in grado di contribuire ad una valutazione complessiva più ampia delle performance dei sistemi sanitari. La disponibilità di questa nuova generazione di dati, sempre secondo l’Ocse, è suscettibile di aiutare i pazienti, i quali avranno accesso alle informazioni sui trattamenti che a loro giudizio sono stati di maggiore giovamento; i medici, grazie ad una migliore comprensione di come ottimizzare la qualità delle cure; i responsabili politici, che potranno disporre di dati più dettagliati per il miglioramento di qualità e gli investimenti prioritari.
L’obiettivo riconosciuto dei Sistemi sanitari è, infatti, quello di erogare prestazioni di qualità sicure, efficaci e rispondenti ai bisogni dei pazienti e in questo contesto l’estensione dei report internazionali ai pazienti stessi verrà a completare i dati già disponibili derivanti dal confronto tra gli esiti relativi alle cure ospedaliere. Una visione completa delle performance contribuirà, infine, ad orientare la spesa sanitaria, evitando sprechi ed inefficienze, a vantaggio in primo luogo dei cittadini, ma anche della sostenibilità finanziaria dei sistemi.
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