Search
× Search

Notizie dalla Liguria

Aiop entra a far parte del Cluster Alisei

Parte la collaborazione con Advance Life Science in Italy per la condivisione di best practice italiane ed europee

L’Aiop, a seguito di domanda di adesione presentata il 7 febbraio e approvata il 17 aprile scorso, è entrata a far parte del Cluster Tecnologico Nazionale Alisei- Scienze della Vita. Nell'ambito del gruppo di lavoro, l'Aiop collaborerà alla Commissione direttiva delle Associazioni imprenditoriali, presieduta da Eugenio Aringhieri (CEO del gruppo Dompè).

L’Alisei (Advance Life Science in Italy), presieduto da Diana Bracco (Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Bracco), è il Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita, il cui obbiettivo è quello di promuovere l’interazione tra il sistema della ricerca, il tessuto imprenditoriale e produttivo e le istituzioni pubbliche nel settore della salute, che è un ambito strategico nel tessuto nazionale.

Difendiamo la libertà di scelta del cittadino

Editoriale del Presidente nazionale, Gabriele Pelissero

Mentre la nostra Associazione è concentrata sulla prossima tornata elettorale interna, sia nazionale che regionale (ed è giusto dedicare attenzione e passione alla nostra vita associativa), non mancano purtroppo insidie continue dall'esterno.
L'attività del Parlamento è ferma, e quella del Governo è ridotta all'ordinaria amministrazione (ma cosa significa veramente questa espressione?), ma la Conferenza Stato-Regioni è a lavoro.
RSS
First1415161719212223Last

Notizie Aiop Nazionale

Riforma della prescrizione e sospensione del procedimento disciplinare
4563

Riforma della prescrizione e sospensione del procedimento disciplinare

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

Com’è noto, nel nostro ordinamento una condotta illecita tenuta dal lavoratore assume rilievo disciplinare, conferendo la possibilità al datore di lavoro di comminare delle sanzioni nei limiti posti dalla legge e dal CCNL applicato in azienda.
Tuttavia, in alcuni casi particolarmente gravi, il medesimo fatto potrebbe essere anche perseguito come reato, dando luogo all’instaurazione di due diversi procedimenti a carico del lavoratore.
I rapporti tra le due tipologie di responsabilità sono stati declinati, in più occasioni, dalla giurisprudenza della Suprema Corte la quale ha, per quanto ivi interessa, sancito la possibilità per parte datoriale di procedere tempestivamente alla contestazione del fatto per poi sospendere il procedimento disciplinare in attesa della definizione del giudizio in sede penale.
Sul punto, si vedano ex multiis la Sentenza n. 24796 del 5 dicembre 2016, in cui la Cassazione ha ribadito come ai fini della legittimità del procedimento disciplinare, sia sufficiente che il datore di lavoro comunichi al dipendente la volontà di procedere disciplinarmente appena viene a conoscenza dei fatti, potendo contestualmente sospendere il relativo procedimento in attesa di avere maggiori informazioni all’esito del giudizio penale in corso sui medesimi fatti.
Tuttavia, tale principio va interpretato alla luce della riforma della legge n. 3 del 3 gennaio 2019 che ha bloccato l’operatività della prescrizione al termine del procedimento di primo grado a far data dal 1° gennaio 2020.
Ed invero, attesa la mancata decorrenza del termine di prescrizione, si rende necessario applicare un correttivo al predetto principio, poiché, in mancanza, il datore di lavoro si vedrebbe costretto a sospendere il procedimento disciplinare in attesa della piena definizione del procedimento penale che, ad oggi, non incorre in alcun limite temporale.
Pertanto, alla luce della novella legislativa, benché sia comunque opportuno sospendere il procedimento disciplinare in attesa del termine del giudizio, sembra auspicabile per l’azienda attendere esclusivamente la pronuncia di primo grado.
Infine, si deve ricordare che la decisione del datore di lavoro non è certamente vincolata da quanto sancito dal Giudice penale. Ed infatti, il datore di lavoro ben potrebbe comminare la sanzione disciplinare anche in mancanza di una condanna penale del lavoratore, sulla base della lesione del vincolo fiduciario.
Infatti, da ultimo, la Suprema Corte, con la Sentenza n. 31531 del 3 dicembre 2019, ha dichiarato esente da censure la condotta dell’azienda datrice di lavoro che aveva intimato il licenziamento per giusta causa ad un lavoratore che, all’esito di un patteggiamento, aveva evitato una condanna per spaccio.
Od ancora, si pensi al caso in cui il lavoratore venga assolto perché “il fatto non costituisce reato”, ma il datore di lavoro decida comunque di comminare la sanzione rilevando dei profili disciplinarmente rilevanti nella medesima condotta.
In estrema sintesi, con la riforma della prescrizione, il datore di lavoro può comunque procedere a sospendere il procedimento disciplinare in attesa della definizione del primo grado di giudizio, ferma restando la possibilità dell’azienda di assumere delle determinazioni differenti rispetto quanto sancito nelle aule di Tribunale, valutando - come detto - la lesione del vincolo fiduciario, a prescindere dalla rilevanza penale della condotta.
Previous Article Le novità sul lavoro della settimana
Next Article Le sanzioni del GDPR in ambito sanitario
Please login or register to post comments.

Rassegna Stampa Regionale

Articoli delle principali testate giornalistiche nazionali e della stampa locale relativi a sanità, ricerca scientifica e medicina, con una maggior attenzione alla realtà ligure. Il servizio integrale è riservato agli associati Aiop Liguria.

 

Rassegna Stampa Nazionale

RassAiop3HP

La rassegna stampa 
della sanità privata

Servizio riservato agli associati Aiop

Link Istituzionali

Copyright 2024 by Aconet srl
Back To Top