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Notizie dalla Liguria

Aiop entra a far parte del Cluster Alisei

Parte la collaborazione con Advance Life Science in Italy per la condivisione di best practice italiane ed europee

L’Aiop, a seguito di domanda di adesione presentata il 7 febbraio e approvata il 17 aprile scorso, è entrata a far parte del Cluster Tecnologico Nazionale Alisei- Scienze della Vita. Nell'ambito del gruppo di lavoro, l'Aiop collaborerà alla Commissione direttiva delle Associazioni imprenditoriali, presieduta da Eugenio Aringhieri (CEO del gruppo Dompè).

L’Alisei (Advance Life Science in Italy), presieduto da Diana Bracco (Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Bracco), è il Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita, il cui obbiettivo è quello di promuovere l’interazione tra il sistema della ricerca, il tessuto imprenditoriale e produttivo e le istituzioni pubbliche nel settore della salute, che è un ambito strategico nel tessuto nazionale.

Difendiamo la libertà di scelta del cittadino

Editoriale del Presidente nazionale, Gabriele Pelissero

Mentre la nostra Associazione è concentrata sulla prossima tornata elettorale interna, sia nazionale che regionale (ed è giusto dedicare attenzione e passione alla nostra vita associativa), non mancano purtroppo insidie continue dall'esterno.
L'attività del Parlamento è ferma, e quella del Governo è ridotta all'ordinaria amministrazione (ma cosa significa veramente questa espressione?), ma la Conferenza Stato-Regioni è a lavoro.
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Notizie Aiop Nazionale

Sanità 833. Sostenibilità del Ssn e ruolo di complementarietà delle strutture di diritto privato al centro del Convegno organizzato da Aiop Umbria
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Sanità 833. Sostenibilità del Ssn e ruolo di complementarietà delle strutture di diritto privato al centro del Convegno organizzato da Aiop Umbria

Giovedì 14 novembre u.s. a Perugia, presso Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri, si è tenuto il convegno "Sanità 833", organizzato da Aiop Umbria, incentrato sui temi della sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e sul ruolo di complementarietà delle strutture di diritto privato in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale.

Giovedì 14 novembre u.s. a Perugia, presso Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri di Perugia, si è tenuto il convegno "Sanità 833", organizzato da Aiop Umbria, incentrato sui temi della sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e sul ruolo di complementarietà delle strutture di diritto privato in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale.

L'appuntamento, moderato da Giovanni Parapini, direttore sede Rai per l’Umbria, e ispirato al nome dalla Legge 833 del 1978, che ha istituto il Servizio Sanitario Nazionale, fondato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità, ha visto la partecipazione di Alberto Cucchia, Presidente di Aiop Umbria,  e del prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale di Aiop, insieme a Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, Valerio De Cesaris, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Sara Lena, Ricercatrice dell’Area consumi, mercati e welfare del Censis. e Francesco Maietta, Responsabile dell’Area consumi, mercati e welfare del Censis.

In apertura i saluti del Rettore Valerio De Cesaris, che ha evidenziato come Palazzo Gallenga, sede dell’ateneo, sia un luogo di riflessione e confronto su temi importanti per la collettività: “Stiamo cercando – ha detto il Rettore – modi per tutelare ed aiutare studenti e dipendenti dal punto di vista sanitario. Per questo anche con Aiop cercheremo di collaborare per trovare forme di sostegno”.

Spesso, non facendo una corretta distinzione, si punta il dito contro la sanità privata, non facendo differenza tra la sanità di diritto privato convenzionata con il Servizio Sanitario Regionale e la privata pura". ha dichiarato Alberto Cucchia, Presidente di Aiop Umbria, che ha precisato: "anche le nostre strutture associate erogano prestazioni private, così come vengono erogate dalle strutture di diritto pubblico con il sistema dell’intramoenia, ma tali prestazioni diventano private solo nel momento in cui, per molteplici ragioni, non vengono convenzionate dal SSR. Andare quindi a criticare la spesa della sanità convenzionata è anche paradossale, vista l’incidenza che ha su quella generale dell’1,7%. Con l’occasione vogliamo quindi fare anche un appello alla politica di non strumentalizzare e usare terminologie sanitarie senza l’opportuna differenziazione perché tutto questo va solo a discapito del cittadino. La sanità non deve essere un terreno di scontro politico, ci sono problemi come quello delle liste d’attesa che possono solo essere risolti con un lavoro congiunto. Erogare finanziamenti pubblici alle strutture di diritto privato, per altro con incidenze molto basse, per la causa comune dell’abbattimento delle liste d’attesa, chirurgiche o ambulatoriali, o della riduzione della mobilità passiva non può definirsi privatizzazione della sanità. Con questa forma il cittadino accede alle cure sempre gratuitamente e la Legge 833 non prevede distinzioni basate sulla forma giuridica della struttura che eroga la prestazione. A trarne giovamento è solo il cittadino che ha maggiori possibilità di assistenza”.

Il Presidente di Aiop Umbria ha poi sottolineato il ruolo e la missione di Aiop Umbria, che è quella di offrire una sanità pubblica, perché in convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, equa ed universalistica perché offre prestazioni accessibili a tutti: “È una componente importante del nostro Sistema Sanitario, che a mio giudizio va tutelata, in quanto portatrice del principio universalistico e di equità e appropriatezza delle cure, che però viene spesso messa in crisi da continui tagli ai finanziamenti. Con la legge 833 venne garantita la tutela della salute a tutta la popolazione senza distinzioni. Un progetto molto ambizioso, sicuramente perfettibile, che anche da un punto di vista economico permise una razionalizzazione della spesa attraverso la programmazione, fissando i livelli delle prestazioni sanitarie da garantire a tutti i cittadini. La legge 833 permise davvero di elevare il concetto di assistenza sanitaria aperta a tutti i cittadini italiani e non”.

Sullo stato di salute del SSN è intervenuto il Presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, che ha dichiarato: “Il Servizio Sanitario Nazionale oggi vive una grossa crisi di sostenibilità che si riflette sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, causa le lunghissime liste di attesa, l’affollamento dei pronto soccorso e soprattutto l’aumento della spesa privata con un impoverimento delle famiglie e la rinuncia alle cure. L’erosione di risorse pubbliche e l’assenza di riforme coraggiose ha portato alla situazione attuale di un SSN italiano che era una eccellenza. I suoi principi fondanti sono stati esautorati, con la sanità che non è mai messa al centro degli investimenti del paese sia da governi di destra che di sinistra. È quella che si può tagliare facilmente senza che uno se ne accorga. Noi come fondazione GIMBE crediamo che questo sia il momento in cui la politica debba rimettere al centro la sanità pubblica e rilanciare il servizio pubblico di cui tutta la sanità privata accreditata ne fa parte, perché la tutela del diritto alla salute è fondamentale per quella che è l’esigibilità di tutti gli altri diritti”.

Sono seguiti, poi, gli interventi di Sara Lena, Ricercatrice dell’Area consumi, mercati e welfare del Censis. e Francesco Maietta, Responsabile dell’Area consumi, mercati e welfare del Censis, che hanno analizzato la crisi del Servizio Sanitario nazionale e l'efficacia ed efficienza del sistema ospedaliero italiano.

In conclusione, l’intervento del Presidente nazionale di AIOP, prof. Gabriele Pelissero, focalizzato sulla complementarietà delle strutture di diritto privato. “Il Servizio Sanitario Nazionale – ha dichiarato Pelissero – è una realtà composta di strutture di diritto pubblico e strutture di diritto privato. Queste ultime in Italia assicurano il 28% di tutti i ricoveri ospedalieri e il 58% di tutte le prestazioni ambulatoriali erogate. Su 6 milioni totali sono 1,5 milioni di ricoveri e su 120 milioni sono 52 milioni di prestazioni ambulatoriali. Una presenza insostituibile per la salute degli italiani, un contributo di altissima qualità che consente al SSN di fare il suo lavoro, seppure con un po’ di fatica perché i sistemi tariffari che abbiamo sono insufficienti ed è urgente adeguarli al più presto”.

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