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Notizie dalla Liguria

La scomparsa del Presidente Gustavo Sciachì

Presidente nazionale Aiop dal 1985 al 2000

Lo scorso 25 marzo si è spento l’avvocato Gustavo Sciachì, presidente nazionale Aiop dal 1985 al 2000. Un lungo tratto di strada che rende evidente la grande stima e la fiducia che l’Associazione ha risposto nella sua persona. La sua presidenza ha attraversato il tratto più lungo dei 50 anni della storia dell’Aiop, incidendo profondamente sullo sviluppo dell’Associazione, portandola ad acquisire soprattutto maggiore credibilità e forza nel confronto con le istituzioni regionali e nazionali.

Vietato curarsi negli ospedali migliori

Intervista al Presidente nazionale, Gabriele Pelissero, pubblicata su Il Giornale

«Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l'allarme Gabriele Pelissero, presidente dell'Aiop -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all' avanguardia. E in questo modo, senza che l' opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all' anca o al ginocchio».

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Notizie Aiop Nazionale

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Santa Maria Nuova: una struttura che celebra la sintesi tra arte e scienza

Tilia Ludovica Miranda, Aiop Giovani Campania

La Consulta on the road svoltasi nel mese di aprile, ha visto una delegazione di membri dell’Aiop giovani affrontare un percorso di 2 giornate articolato nella visita a tre differenti strutture del panorama fiorentino, ciascuna con le sue eccellenze e peculiarità.

Nel corso della prima giornata, la delegazione ha visitato l’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer, ospedale pediatrico di richiamo internazionale, e la casa di cura Villa Ulivella, eccellente esempio di applicazione del Lean management.
Nel corso della seconda giornata, la delegazione si è spostata nel centro storico della città di Firenze, dove, a due passi dalla cupola del Brunelleschi, si erge l’ospedale di Santa Maria Nuova: il più antico ospedale del mondo ancora in attività, con i suoi 700 anni di storia. L’ospedale fu fondato, infatti, nel 1288 da Folco Portinari, direttore di una filiale di credito del Banco dei Medici, nonché padre della Beatrice cantata da Dante Alighieri, risultando, perciò, la struttura ancora più visceralmente legata alla storia ed all’identità della città di Firenze.
L’ospedale, di media grandezza, con i suoi 111 posti letto, ha reparti di degenza di chirurgia generale, bariatrica e metabolica, nefrologia, otorinolaringoiatria, medicina interna, cardiologia, oncologia, ortopedia e traumatologia, psichiatria, oltre alle unità di terapia intensiva e medicina d’urgenza, con ben 38.000 accessi di pronto soccorso nel 2018.
Nel corso della permanenza presso l’ospedale, i membri Aiop Giovani hanno avuto la possibilità di visitare il reparto di terapia intensiva, il Pronto soccorso, le degenze e hanno potuto apprezzare la forte spinta all’innovazione tecnologica ed organizzativa della struttura, con particolare riferimento all’informatizzazione dei processi, finalizzata a garantire il controllo ed il contenimento della spesa legata ai farmaci.
Fiore all’occhiello dell’ospedale si è dimostrato, poi, il Laboratorio Galenico, diretto dalla dott.ssa Ruffino, che garantisce le terapie per tutta l’area fiorentina, compresa l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi ed i territori di Empoli, Prato e Pistoia, producendo preparati, anche a base di cannabinoidi, che danno sollievo a pazienti affetti da gravi malattie neurologiche, oncologiche, croniche, pazienti con SLA, malattie rare, sindrome di Tourette o ricoverati nell’unità spinale.
Santa Maria Nuova viene considerato l’ospedale dei fiorentini: una struttura che ha assistito la cittadinanza nel corso dei secoli e che, al contempo, ha visto stratificare al suo interno le opere donategli e gli stili succedutisi nel capoluogo toscano, risultando ad oggi un riuscitissimo connubio di arte e salute, importante soprattutto in un tempo in cui la tecnologia rende tutto freddo e distante.
L’ospedale ha subito, infatti, nel corso dei secoli, una serie di interventi e ristrutturazioni, l’ultimo dei quali, durato 16 anni, si è concluso nel 2017, ed ha permesso di preservare il patrimonio artistico custodito nell’ospedale, donandolo in parte ai musei cittadini, e di ottenere, al contempo, una struttura d’avanguardia dal punto di vista tecnologico, impiantistico e dell’assistenza sanitaria, senza mai interrompere l’erogazione dei servizi al cittadino. L’importanza sanitaria ed architettonico-artistica dell’ospedale è stata, pertanto, preservata ed esaltata anche con la creazione di un percorso museale guidato che ne celebra la storia e la continua ricerca di una efficienza assistenziale e clinica e si dimostra specchio di quella cointeressenza tra arte e scienza, discipline umanistiche e scientifiche, celebrata dallo stesso Leonardo da Vinci, che in questa sede svolse alcune delle sue ricerche sul corpo umano.
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