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Notizie dalla Liguria

La scomparsa del Presidente Gustavo Sciachì

Presidente nazionale Aiop dal 1985 al 2000

Lo scorso 25 marzo si è spento l’avvocato Gustavo Sciachì, presidente nazionale Aiop dal 1985 al 2000. Un lungo tratto di strada che rende evidente la grande stima e la fiducia che l’Associazione ha risposto nella sua persona. La sua presidenza ha attraversato il tratto più lungo dei 50 anni della storia dell’Aiop, incidendo profondamente sullo sviluppo dell’Associazione, portandola ad acquisire soprattutto maggiore credibilità e forza nel confronto con le istituzioni regionali e nazionali.

Vietato curarsi negli ospedali migliori

Intervista al Presidente nazionale, Gabriele Pelissero, pubblicata su Il Giornale

«Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l'allarme Gabriele Pelissero, presidente dell'Aiop -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all' avanguardia. E in questo modo, senza che l' opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all' anca o al ginocchio».

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Notizie Aiop Nazionale

Camera, Commissione Affari Sociali. Seguito esame PdL in materia di sostegno finanziario del SSN e ciclo di audizioni
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Camera, Commissione Affari Sociali. Seguito esame PdL in materia di sostegno finanziario del SSN e ciclo di audizioni

Martedì 14 maggio u.s., è proseguito l'esame in sede referente presso la Commissione Affari Sociali della Camera delle Proposte di legge in materia di Disposizioni per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale.

Martedì 14 maggio u.s., è proseguito l'esame in sede referente presso la Commissione Affari Sociali della Camera delle Proposte di legge in materia di Disposizioni per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale (A.C. 1741; A.C. 503; A.C. 1533; A.C. 1545; A.C. 1608; A.C. 1626; A.C. 1712). In particolare, la Commissione ha disposto l'abbinamento della PdL recante Disposizioni concernenti il finanziamento, l'organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale (A.C. 1846), a prima firma Quartini (M5S), in quanto vertente sulla stessa materia. 
QUI il resoconto.
 
Successivamente, si sono svolte le di audizioni sulle PdL in esame di:
  • Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO), Federazione Ordini farmacisti italiani (FOFI) e Federazione italiana medici di medicina generale (FIMMG);
  • Rocco Bellantone, Presidente dell'Istituto superiore di sanità;
  • Domenico Mantoan, Direttore generale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas);
  • Fondazione The Bridge;
  • Fondazione GIMBE - QUI la memoria; QUI le slides;
  • Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica (AAROI-EMAC) - non vi sono informazioni a riguardo.
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni dei rappresentanti di FIASO:
  • Il fabbisogno del SSN in termini di investimenti si attesta intorno al 7,5-8% del Pil. È questa la cifra a cui si arriva se si somma la spesa del fondo sanitario nazionale con quella out-of-pocket sostenuta dai cittadini. 
  • A partire dal 2010, in quel periodo che è noto è il periodo della spending review, la spesa sanitaria italiana ha cominciato a discostarsi rispetto al finanziamento medio della sanità pubblica nelle altre nazioni europee. In questo contesto, la riforma del servizio sanitario che ha dato vita alle aziende sanitarie ha costituito il vantaggio competitivo rispetto agli altri servizi sanitari pubblici e ha permesso di assicurare sostenibilità e risultati di salute. Questo modello è l'unico che consente di rispondere ai bisogni dei cittadini e offre l'opportunità di investire dove gli interventi sono necessari.
La memoria non è al momento disponibile.
 
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni dei rappresentanti di FOFI:
  • Occorre cercare di spendere meglio i soldi e la prima idea è puntare sulla prevenzione cercando di intercettare le situazioni prima che siano acute. Per fare questo si può mettere a disposizione la rete dei farmacisti italiani, una rete di professionisti che, sia in ospedale sia sul territorio, possono dare risposta importante.
  • Bisogna spingere sulla prevenzione, tesa a individuare sin dall'inizio le esigenze dei pazienti, spingere sulla rete delle farmacie, che può aiutare a controllare i pazienti sul territorio. Bisogna sfruttare le opportunità che si vengono a creare con i nuovi servizi emersi in questi anni come la telemedicina.
La memoria non è al momento disponibile.
 
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni dei rappresentanti di FIMMG:
  • Bene l'aumento della valorizzazione economica. Tuttavia, quando si parla di assunzioni, pare evidente che il ragionamento sia riferito solo al personale dipendente, mentre non vi è alcun riferimento al ruolo della medicina convenzionata: farmacisti, medicina generale, medicina ambulatoriale
  • Per chiunque lavori in sanità un aumento del finanziamento del servizio sanitario rappresenta una possibilità di miglioramento. Tuttavia, se il personale identificato per le assunzioni è solo quello in carico al servizio sanitario, non si comprende come si possa potenziare l'assistenza territoriale.
La memoria non è al momento disponibile.
 
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni di Rocco Bellantone:
  • Il fenomeno delle liste di attesa è più cospicuo di quanto possa apparire. Le misure mirate al contrasto delle liste d'attesa contenute nelle proposte di legge all'esame della Camera rischiano di essere insufficienti.
  • Nel momento in cui sarà misurato il problema si teme che sarà trovata una realtà più drammatica. Occorrerà agire in altra maniera, magari con l'acquisto di prestazioni dal privato. 
  • Per quanto sia auspicabile un aumento del finanziamento del servizio sanitario, ciò potrebbe non essere sufficiente"Il servizio sanitario nazionale è come un acquedotto che porta acqua agli assetati, ma ha molte falle. Dare risorse senza eliminare gli sprechi e le inefficienze espone al rischio che le risorse vengano male utilizzate". Se si riducessero o annullassero i ricoveri impropri, che ammontano a oltre 2 milioni, per esempio, si risparmierebbero fino a 6 miliardi di euro.
La memoria non è al momento disponibile.
 
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni di Domenico Mantoan:
  • E' sacrosanto l'aumento del fondo sanitario nazionale, è importante rimodulare il tetto di spesa per il personale sanitario, ma oggi il problema fondamentale è riavvicinare i professionisti al sistema sanitario pubblico, cambiare i contratti e dare più soldi a chi va a lavorare nel sistema sanitario italiano. 
  • Fu un grave errore quello di avere bloccato per 10 anni la spesa per il personale sanitario. Poteva avere un senso nel 2004 quando il sistema sanitario italiano produceva 10 miliardi di deficit all'anno; poi si sbagliò a non toccare più quel tetto. 
  • Il blocco delle assunzioni, inoltre, in qualche modo è stato già superato con il decreto Calabria. Oggi il tema del personale è cambiato rispetto al passato. Il vero problema oggi non è reperire il personale. Oggi gli italiani non vogliono fare gli infermieri e abbiamo il numero di infermieri più basso di tutti i paesi d'Europa. Per quel che riguarda i medici, oggi i giovani medici non ritengono di diventare dipendenti pubblici e preferiscono lavorare per privato accreditato o cooperative o andare all'estero
  • Bene togliere il tetto di spesa per dare libertà assunzionale ai direttori generali ma bisogna creare politiche salariali diverse perché i medici tornino a fare i dipendenti pubblici.
La memoria non è al momento disponibile.
 
Di seguito le principali dichiarazioni emerse dalle dichiarazioni dei rappresentanti di Fondazione The Bridge:
  • È sicuramente auspicabile aumentare il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, anche perché ci sono servizi, come quelli orientati verso il disagio giovanile, i disturbi del comportamento alimentare, la neuropsichiatria infantile o la psichiatria dell'adolescenza, che rappresentano un vulnus eccezionale a cui è doveroso cercare di porre rimedio. Ma aumentare le risorse non è una misura sufficiente, la spesa sanitaria va invece riclassificata.
  • La stratificazione dell'aumento della spesa comporta ritardi nella riorganizzazione della spesa stessa e questo è un punto cruciale. Una parte significativa dell'attuale spesa sanitaria, già stanziata nel Bilancio dello Stato, andrebbe rimodulata per liberare risorse da orientare verso nuovi bisogni. Desta perplessità la possibilità di aumentare la spesa senza una sua riclassificazione, perché tutte le volte che nel nostro Paese vengono iniettate risorse pubbliche, come ad esempio il PNRR, tale iniezione non si trasforma in un esempio virtuoso di ripensamento delle politiche pubbliche, al fine di orientare più correttamente l'impiego delle risorse. 
  • E' fondamentale una revisione di alcuni profili di governo del sistema sanitario nazionale, come le professioni sanitarie e i comparti assicurativo e mutualistico. Ciò consentirebbe di rendere sostenibili dal punto di vista dei conti pubblici le proposte di legge sul sostegno finanziario del SSN. Oggi, infatti, rispetto al tasso di crescita del Paese appare poco verosimile immaginare che nei prossimi anni il finanziamento del sistema sanitario nazionale possa contare sui 40 o 45 miliardi che servirebbero per completare il quadro dell'offerta attuale.
La memoria non è al momento disponibile.
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