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Notizie dalla Liguria

Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi

Decreto attuativo della legge n. 3 del 2018

È stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin il primo decreto attuativo della legge n. 3 del 2018, meglio conosciuta come la legge che ha riformato il sistema ordinistico delle professioni sanitarie in Italia. Si tratta del decreto che istituisce gli albi delle 17 professioni sanitarie, fino ad oggi regolamentate e non ordinate, che entreranno a far parte dell’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Dalla privacy alla cybersecurity, le strutture cercano nuove figure

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana

AAA cercasi ortopedici, anestesisti, geriatri e fisiatri. Ma anche figure nuove per la sanità italiana, in grado di tutelare la privacy e i dati sanitari dei pazienti, o difendere le strutture dai cyberattacchi informatici. La sanità sta cambiando volto, anche quella privata. "Con l'espansione del settore delle cure per gli anziani, negli ospedali e nelle Rsa queste figure tradizionali sono molto richieste. Ma accanto a loro vediamo anche emergere la domanda di professionalità nuove, con competenze trasversali". Parola del direttore generale di Aiop, Filippo Leonardi, che con l'Adnkronos Salute fa il punto sulle professioni più gettonate dalle aziende e dai gruppi del settore nel nostro Paese.
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Notizie Aiop Nazionale

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Le raccomandazioni del Forum sulla sanità a Bruxelles

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti Internazionali

Si è svolto a Bruxelles il 29 novembre scorso il primo EU Health summit, un forum cui partecipano 28 organizzazioni europee, tra cui l’UEHP, il cui scopo è di focalizzare l’attenzione sul tema della salute in tutte le politiche europee. L’accesso a servizi efficaci e di alta qualità, che costituisce un bene comune e una condizione di prosperità, deve avere un posizione centrale nell’agenda delle Istituzioni comunitarie e, per sollecitarle ad impegnarsi in questa direzione, i partecipanti al forum hanno sottoscritto dieci raccomandazioni che saranno presentate ufficialmente alle autorità centrali di Bruxelles.
Anche se negli ultimi anni l’Unione è stata sempre più attiva sul tema della protezione della salute, nuove sfide sanitarie e sociali, come l’invecchiamento della popolazione, possono essere efficacemente affrontate solo se coordinate a livello europeo. Dal Forum, cui hanno partecipati leader europei, autorità politiche e stakeholder in campo sanitario, è dunque emersa una serie di input per orientare la politica sanitaria europea in ambiti quali la ricerca e l’innovazione, la gestione dei dati e la sanità digitale, l’organizzazione ed il finanziamento dell’assistenza sanitaria, nel rispetto del principio generale “Health in all policies”.
Le conclusioni del Forum hanno trovato espressione in dieci raccomandazioni rivolta al Parlamento e alla Commissione, che usciranno rinnovati dalle prossime elezioni europee. Il testo identifica e commenta dieci principi fondamentali:
• sostenere l’applicazione di programmi evidence-based per la prevenzione
• promuovere l’implementazione di misure standardizzate degli outcome
• identificare e diffondere le best practice in campo medico
• consolidare il lavoro di monitoraggio e verifica delle performance dei sistemi sanitari e sociali
• supportare la riforma del sistema sanitario
• creare un Forum per facilitare l’accesso all’innovazione sanitaria
• assicurare ai pazienti una migliore accessibilità delle prestazioni transfrontaliere
• sostenere un’assistenza basata sull’evidenza, costruendo network di riferimento e registri europei
• stabilire un programma europeo di educazione sanitaria per i professionisti ed i cittadini
• facilitare una partnership con gli stakeholder in sede regionale per superare le diseguaglianze.
Per realizzare questo programma a tutto campo, la Commissione europea dovrebbe: prevedere la nomina di un Vice Presidente per la sanità, al fine di assicurare una leadership ad alto livello, in grado di coordinare le diverse iniziative; stabilire un Comitato Direttivo per garantire un coordinamento ottimale delle attività di ricerca ed accrescere il budget per il loro finanziamento; fondare un istituto europeo della sanità per produrre un ampio spettro di dati sanitari destinati ad informare i politici, i ricercatori, l’industria ed i provider. Nell’ambito specifico della sanità digitale è importante costruire una piattaforma digitale europea ed assicurare l’interoperabilità.
Non si tratta di semplici dichiarazioni di principio, perché ognuna delle raccomandazione viene precisata sotto il profilo dei contenuti, delle esigenze operative e dei finanziamenti necessari per avviarne la realizzazione. Per quanto concerne, ad esempio, il sostegno alla riforma dei sistemi sanitari, si afferma che l’UE dovrebbe continuare ad assisterli attraverso gli strumenti di finanziamento come il Fondo sociale europeo (ESF+) e quello per lo sviluppo regionale (ERDF), al fine appunto di trasformare e modernizzare i sistemi socio-sanitari, attraverso l’integrazione delle cure, l’informatica sanitaria, gli investimenti nell’informazione e la prevenzione. L’Unione dovrebbe inoltre fornire agli Stati membri ed alle Regioni expertise utili per guidare gli investimenti in maniera fondata sull’evidenza, attraverso dati comparativi e verifiche in armonia con le raccomandazioni. In particolare, dovrebbe aiutarli ad analizzare l’efficacia ed il funzionamento dei loro sistemi nazionali, identificando le opportunità per sottrarre parte degli investimenti agli interventi di scarso valore e investire, invece, in iniziative valide per il futuro.
Il Parlamento e la Commissione che usciranno dalle elezioni europee segneranno davvero una svolta nella politica sanitaria europea?

In allegato il testo completo delle dieci raccomandazioni
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