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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Studio sulla diffusione delle varianti di SARS-CoV-2
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Studio sulla diffusione delle varianti di SARS-CoV-2

La Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute promuove una indagine rapida sulla diffusione delle varianti del Covid 19, coordinata dall’ Istituto Superiore di Sanità, ed alla quale sono chiamate a collaborare tutte le Regioni.

Angelo Cassoni, Ufficio Studi e statistiche

I primi, preoccupanti segnali di ripresa della pandemia, evidenziati dall’inversione di tendenza di una curva dei contagi che si mostrava ancora in discesa e posizionata sotto le mille unità fino alla prima settimana di luglio, hanno indotto il Ministero della Salute a promuovere una quick survey tesa a monitorare la diffusione delle varianti più pericolose del virus SARS-CoV-2 da effettuare in collaborazione con Regioni e PPAA.

La comunicazione con il lancio dell’iniziativa è partita dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero ed è stata indirizzata, oltre che alle Regioni, anche ad altri enti dello Stato, società scientifiche, associazioni, ordini professionali, fino ai gestori dei servizi di trasporto.

L’indagine, il cui coordinamento scientifico è stato affidato all’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler, ha come obiettivo la valutazione della prevalenza di alcune varianti sul territorio italiano, a cominciare da quelle VOC (Variant Of Concern) sviluppatesi nel Regno Unito (Lineage B.1.1.7), in Brasile (P1) ed in Sud Africa (Lineage B.1.351).

La metodologia individuata, descritta in dettaglio nella nota tecnica allegata alla comunicazione, farà da guida alle Regioni per l’individuazione delle aree di raccolta dei campioni (notifiche di prime infezioni del 20 luglio 2021) da affidare ai laboratori incaricati per le analisi con sequenziamento genomico.

Nella nota vengono descritti in modo particolareggiato anche i criteri di definizione di una dimensione campionaria regionale che consenta di determinare, con i richiesti livelli di significatività statistica, una stima appropriata della prevalenza di alcune varianti nelle diverse aree del Paese. Le macroaree individuate sono il Nord-Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia), il Nord-Est (Trentino - Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna), il Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). A ciascuna delle macroaree indicate, vengono assegnati valori di ampiezza campionaria atti ad individuare specifici dati di prevalenza delle varianti, collegati a prestabiliti livelli di precisione analitica.

Infine, per giungere ad una più puntuale articolazione territoriale, i riferimenti di ampiezza vengono declinati in ambito regionale sulla base della percentuale di casi Covid 19 notificati lo scorso 15 luglio rispetto al totale di casi notificati nelle macroaree di riferimento. Per consentire una tempestiva analisi sulla prevalenza delle varianti, il Ministero della Salute ha indicato il prossimo 29 luglio come termine di riferimento massimo per l’invio dei dati da parte delle Regioni.

Il documento è consultabile al link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=81722&parte=1%20&serie=null

 

 

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