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Notizie dalla Liguria

L'eco sulla stampa dell'appello Aiop rivolto a Matteo Renzi e a Beatrice Lorenzin

A seguito dell'invio del comunicato stampa che riportava la posizione espressa dal Presidente nazionale, Gabriele Pelissero, in merito alla proposta avanzata dalle Regioni che conterrebbe un taglio di 350 milioni di euro all'ospedalità privata accreditata, vi riportiamo di seguito la raccolta di tutti gli articoli usciti sino ad oggi sulle principali testate nazionali e regionali e suoi principali siti online.

Caso Avastin. Per l'Antitrust "è discriminatorio escludere i centri privati da somministrazione"

L'AGCM ha sollevato criticità concorrenziali

Permettere l'utilizzo del farmaco Avastin per la cura delle patologie visive solo alle strutture pubbliche, ma non a quelle private dà luogo ad "una ingiustificata discriminazione tra strutture pubbliche e private". Lo mette nero su bianco l'Antitrust, che nell'ultimo bollettino bacchetta l'Aifa e prende nuovamente posizione su una vicenda, quella di Avastin e Lucentis, che negli ultimi due anni è salita più volte agli onori delle cronache, soprattutto dopo la maxi multa comminata proprio dall'Autorità garante della concorrenza ai due colossi farmaceutici La Roche e Novartis per aver fatto cartello per ostacolare la vendita del farmaco antitumorale Avastin per la cura della vista, favorendo invece quella di Lucentis, che costa 10 volte tanto.

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Notizie Aiop Nazionale

Siglato l'accordo interconfederale di indirizzo sulla contrattazione collettiva
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Siglato l'accordo interconfederale di indirizzo sulla contrattazione collettiva

9 marzo 2018

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

Il 9 marzo Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo programmatico avente ad oggetto “Contenuti ed indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva”, con l’obiettivo di introdurre un nuovo modello di contrattazione volto ad offrire strumenti di gestione dei rapporti sindacali in grado di rispondere alle esigenze di cambiamento correlate allo sviluppo tecnologico e produttivo delle imprese.
L’accordo in esame stabilisce dunque una serie di linee guida volte ad incrementare la competitività delle aziende, a favorire un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato ed a rafforzare il collegamento tra produttività del lavoro e retribuzioni, contrastando la proliferazione di contratti collettivi volti a dare mera “copertura formale a situazioni di vero e proprio dumping contrattuale, che alterano la concorrenza tra imprese e danneggiano i lavoratori”.
Il documento fissa infatti alcuni principi di ordine generale e segnatamente:

MISURAZIONE DELLA RAPPRESENTANZA ANCHE DI PARTE DATORIALE
Il documento condiviso affronta il tema della rappresentanza sindacale e datoriale. Le parti, prendendo spunto dalle basi poste dal Testo Unico del 2014, sottolineano come il perseguimento degli obiettivi di quest’ultimo sia propedeutico al consolidamento di quelli posti dal presente accordo e come i due siano strettamente connessi e in termini di continuità anche rispetto a tutti quelli precedenti sul tema. Per tale ragione, ritengono prioritariamente necessario che venga misurata la rappresentatività datoriale oltre che quella sindacale, avviando un percorso per definire un sistema di certificazione della rappresentanza datoriale, anche attraverso il coinvolgimento del Cnel, presso il quale verrà costituito un apposito gruppo di lavoro per il potenziamento della banca dati sulla contrattazione collettiva. Il Cnel dovrà, infatti, effettuare una ricognizione dei parametri della contrattazione collettiva, per permettere alle parti sociali di apportare i necessari aggiustamenti, al fine di garantire una stretta correlazione tra il Ccnl applicato e la reale attività di impresa; dovrà effettuare, altresì, una ricognizione dei soggetti firmatari dei contratti. Tali attività devono essere propedeutiche all’adozione da parte di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil di regole che assicurino il rispetto dei perimetri della contrattazione collettiva e impediscano i fenomeni di dumping contrattuale. L’efficacia generalizzata dei contratti collettivi rappresenta, infatti, - secondo i firmatari - un elemento fondamentale per le relazioni industriali e il presupposto per un’eventuale definizione anche normativa della materia.

RUOLO DEI CONTRATTI COLLETTIVI DI PRIMO E SECONDO LIVELLO
Le parti ribadiscono il ruolo della contrattazione collettiva, confermando l’articolazione in due livelli della stessa, ribadendo i ruoli della contrattazione nazionale quale fonte di regolazione dei rapporti di lavoro, garante dei trattamenti economici e normativi comuni a tutti i lavoratori appartenenti ad un settore e garante delle relazioni sindacali dello stesso, nonché regolatore delle iniziative nell’ambito della bilateralità.
Il contratto collettivo nazionale individuerà dunque il trattamento economico complessivo (TEC) e il trattamento economico minimo (TEM), da riconoscersi ai lavoratori di un settore. Il TEC, quindi, sarà costituito dal TEM e da tutti quei trattamenti economici (compresi il welfare) che il contratto collettivo nazionale definisce “comuni a tutti i lavoratori del settore”, a prescindere dal livello di contrattazione a cui il medesimo Ccnl ne affiderà la disciplina. Sempre il Ccnl dovrà incentivare lo sviluppo virtuoso della contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) per il riconoscimento di trattamenti economici legati alla reale produttività aziendale, all’efficienza, alla redditività, alla innovazione tecnologica. Con riferimento al TEM (trattamento economico minimo), le parti hanno statuito che questo sarà costituito dai minimi tabellari e la sua variazione avverrà in funzione degli scostamenti registrati nel tempo dall’indice dei prezzi al consumo, armonizzato per i paesi membri della Comunità europea e che il Ccnl potrà, comunque, modificare i valori del TEM, in ragione di processi di trasformazione e/o di innovazione organizzativa.

RELAZIONI INDUSTRIALI

Il documento affronta, infine, i temi del welfare, della formazione e delle competenze, della sicurezza sul lavoro, del mercato del lavoro e delle forme di partecipazione all’attività di impresa, individuando la centralità della previdenza complementare, dell’innalzamento e miglioramento dell’offerta formativa, delle sinergie con l’Inail, con particolare riferimento all’attività di prevenzione, ricerca e formazione e ponendo al centro del mercato del lavoro l’inclusione dei giovani.
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