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IX Rapporto sulla sanità pubblica, privata e intermediata
Lo studio, a cura di Intesa Sanpaolo RBM Salute-Censis, si basa su un lavoro di ricerca condotto nel 2019 e nel 2020, che approfondisce le prospettive del Sistema sanitario del nostro Paese tra sostenibilità, equità e promozione della salute anche alla luce dell’emergenza sanitaria ancora in corso.
Il Sistema sanitario del nostro Paese appare in prospettiva sempre più esposto in termini di sostenibilità, sia a livello economico sia a livello sociale, a causa dell’insufficienza del funding, dello sviluppo costante dei bisogni di cura dei cittadini, della progressiva cronicizzazione delle malattie e del crescente ruolo dell’innovazione tecnologica in sanità.
In questo contesto, l’emergenza indotta dal Sars-Cov-2 ha innescato una vera e propria sindemia che ha accelerato le criticità da tempo presenti nel nostro Sistema sanitario, attivando nel contempo una profonda crisi economica che ha ulteriormente ampliato le disuguaglianze sociali.
Nel nuovo contesto che si è venuto a creare - secondo lo studio Intesa Sanpaolo RBM Salute-Censis -, il nostro Paese dovrebbe imboccare la strada della diversificazione delle fonti di finanziamento in sanità. La sinergia tra pubblico e privato, favorita dall’intermediazione della spesa sanitaria privata da parte dei Fondi e delle Assicurazioni Sanitarie, può liberare importanti risorse aggiuntive per la tutela della salute dei cittadini favorendo, nel contempo, la stessa stabilità del Servizio sanitario nazionale.
Per preservare i valori fondamentali del nostro Sistema sanitario (universalismo, uguaglianza e gratuità delle cure per gli indigenti) e per garantire adeguati livelli di cura anche per le generazioni future, è sempre più necessaria, secondo quanto emerge dalla ricerca, l’istituzione di un secondo pilastro sanitario privato al quale affidare, nell’ambito di una governance pubblica, la gestione delle cure non erogabili dal Servizio sanitario nazionale.
In allegato la ricerca.