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Covid-19 - Indicazioni del Garante per la protezione dei dati
No a iniziative "fai da te" nella raccolta dei dati
Francesca Gardini, Ufficio giuridico
Il Garante per la protezione dei dati personali, sollecitato da:
(i) soggetti pubblici e privati che avanzavano richiesta in merito alla possibilità di raccogliere, all’atto della registrazione di visitatori e utenti, informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio;
(ii) datori di lavoro, pubblici e privati, che chiedevano conferma circa la possibilità di acquisire una “autodichiarazione” da parte dei dipendenti in ordine all’assenza di sintomi influenzali ed alle vicende relative alla sfera privata;
è intervenuto, con comunicazione del 2 marzo 2020 - riportata in allegato -, chiarendo che «l’accertamento e la raccolta di informazioni relative ai sintomi tipici del Coronavirus e alle informazioni sui recenti spostamenti di ogni individuo spettano agli operatori sanitari e al sistema attivato dalla Protezione civile, che sono gli organi deputati a garantire il rispetto delle regole di sanità pubblica recentemente adottate».
La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus, precisa il Garante, deve essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato.
I datori di lavoro devono, dunque, astenersi dal raccogliere, a priori e in modo sistematico e generalizzato, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o, comunque, rientranti nella sfera extra lavorativa; sussiste, infatti, l’obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il Garante evidenzia, infine, che le autorità competenti hanno già previsto le misure di prevenzione generale alle quali ciascun titolare dovrà attenersi per assicurare l’accesso dei visitatori a tutti i locali aperti al pubblico nel rispetto delle disposizioni d’urgenza adottate, ed invita tutti i titolari del trattamento ad «attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dalle Istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti».