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Notizie dalla Liguria

Approfondimento sul DEF 2019

I principali elementi in materia sanitaria

Il Documento di economia e finanza (DEF) 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri, nella seduta di martedì 9 aprile u.s, è il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio.
Definisce, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europea e per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo, occupazione, riduzione del rapporto debito-PIL e per gli altri obiettivi programmatici prefigurati dal Governo, per l’anno in corso e per il triennio successivo.

Audizione sul DEF 2019

In occasione della seduta del 17 aprile in Commissione Bilancio congiunta di Camera e Senato sul Documento di Economia e Finanza 2019 (DEF), è stato audito il dott. Angelo Buscema, Presidente della Corte dei Conti.
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Notizie Aiop Nazionale

Parole dure e tentata aggressione nei confronti del superiore. Licenziato
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Parole dure e tentata aggressione nei confronti del superiore. Licenziato

Corte di Cassazione sez. IV Civile ordinanza n. 6402 del 15 marzo 2018

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

Con l’ordinanza in esame la Corte di Cassazione affronta il caso di un lavoratore licenziato per aver dapprima attaccato verbalmente un collega, tentando poi di aggredirlo. In particolare, nei precedenti gradi di giudizio era stato appurato che l’ex dipendente aveva preso di mira il “responsabile del servizio”, prima con “attacchi verbali” e poi “con una tentata aggressione fisica”. L’episodio veniva ritenuto sufficiente dall’azienda per addivenire al licenziamento del lavoratore resosi protagonista della incivile condotta. E questa visione veniva poi condivisa dai giudici di merito che ritenevano non accoglibili le obiezioni proposte dal difensore del dipendente finito sotto accusa.
I Giudici della Cassazione, seguendo in pieno la linea tracciata in Tribunale e in Appello, pervengono alla conclusione che sia impossibile, in sostanza, parlare di “licenziamento illegittimo” e ciò in ragione della “gravità” dei comportamenti tenuti dal lavoratore. A questo proposito, i magistrati, condividendo il ragionamento fatto in Appello, ritengono “la sanzione aziendale proporzionata all’addebito”, specificando che è assolutamente irrilevante la riconducibilità o meno al quadro del contratto collettivo. Ciò che conta, specificano i Giudici, è “l’oggettiva gravità” dei comportamenti tenuti dal lavoratore, resi ancora più significativi dalle “precedenti contestazioni e sanzioni di carattere disciplinare” a suo carico, a prescindere dunque dal fatto che “il tentativo di aggressione” sia previsto o meno tra le sanzioni espulsive contemplate dal CCNL.
Né rileva – secondo la Corte - la mancata affissione del codice disciplinare, non essendo essa necessaria in tutti quei casi – tra cui quello in esame – nei quali il comportamento sanzionatorio sia immediatamente percepibile dal lavoratore come illecito perché contrario al c.d. minimo etico o a norme di rilevanza penale.
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