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COVID-19 Zangrillo, indignato dai pregiudizi sui privati
Take pubblicato lo scorso 15 aprile 2020
È "sdegnato" anzi "indignato" dai "pregiudizi sul settore privato" che "con senso di responsabilità" si è messo a disposizione per affrontare l'emergenza Coronavirus, Alberto Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale San Raffaele, che fa parte del Gruppo San Donato.
"Noi ci stiamo ammazzando per salvare delle vite" tuona. "La signora Gabanelli oggi sulle pagine del Corriere asserisce che Regione Lombardia ha dovuto contrattare l'attivazione di posti letto in terapia intensiva con gli ospedali privati in un momento in cui il fattore tempo era determinante, ma tale affermazione è la prova del pregiudizio contro il settore privato".
"Tutto il settore della sanità privata lombarda ha risposto alle esigenze dell'emergenza con tempestività, qualità e senso di responsabilità".
E nello specifico "Il gruppo San Donato è passato da 105 a 211 posti letto di terapia intensiva in pochi giorni. Il San Raffaele, ospedale per cui lavoro, da 30 a 74, gli ultimi 24 attivati dal 23 marzo e costruiti dal nulla in dieci giorni".
"Dovrebbero mostrare rispetto per il lavoro che le strutture sanitarie pubbliche e private stanno svolgendo in silenzio, con professionalità e senso dell'onore senza distinzioni. In conclusione, a nome degli infermieri e dei medici che sento di rappresentare sul campo, personalmente, dal 20 febbraio respingo sdegnato queste meschine e false ricostruzioni".