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Notizie dalla Liguria

Accordo tra Fasi, Aiop, Federanisap, Aris e Agespi per l’ottimizzazione delle prestazioni sanitarie integrative

Milano, 7 febbraio 2019

Il 7 febbraio, nell’ambito di Connext-Confindustria, il primo evento di partenariato industriale, in programma a Milano, è stato presentato l’accordo sottoscritto tra Fasi, il Fondo assistenza sanitaria integrativa dei dirigenti italiani e le Associazioni di categoria Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), Federanisap (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitaria Ambulatoriale Private), Aris (Associazione religiosa Istituti Socio Sanitari) e AGeSPI (Associazione gestori servizi socio sanitari e cure post intensive).

Necessaria una maggiore erogazione di prestazioni a livello regionale e risorse per il rinnovo dei contratti

Comunicato stampa del 23 gennaio 2019 a seguito della dichiarazioni del Ministro Grillo sul tavolo di lavoro per il Patto per la Salute

“Auspico che il nuovo Patto per la Salute tenga nella dovuta considerazione, tra i tanti temi, due che, a nostro avviso, sono prioritari: la possibilità per le Regioni, nel rispetto delle risorse assegnate alle stesse, di erogare maggiori prestazioni sanitarie e servizi aggiuntivi per ovviare alla criticità delle liste d’attesa e che queste possano essere garantite dalle nostre strutture, in tempi rapidi, con costi certi e qualità verificabile; la possibilità, sempre per le Regioni, di utilizzare le proprie risorse per il doveroso rinnovo del contratto dei lavoratori che operano nella componente privata del Servizio sanitario".
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Notizie Aiop Nazionale

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L’Europa della salute

I nuovi candidati al Parlamento europeo dovranno impegnarsi anche nel campo della sanità per non deludere gli elettori. Il tema della sanità avrà notevole rilievo nei prossimi mesi di campagna elettorale

Alberta Sciachì, Responsabile Ufficio Rapporti internazionali

In occasione delle elezioni al Parlamento europeo, il dibattito è in pieno svolgimento su molte politiche comunitarie e in particolare sulla sanità, che tuttavia si trova in una posizione peculiare, considerato che la maggior parte delle competenze in questo settore spettano ancora agli Stati membri. Tale situazione ha determinato negli anni scorsi un iter lungo e faticoso per le iniziative anche legislative proposte da Bruxelles, proprio a causa delle resistenze dei singoli Paesi. La situazione generale è, però, in piena evoluzione, dato che il 70% dei votanti dichiara di volere che l’Unione intervenga in maniera più incisiva in materia di tutela della salute e di sanità, come pubblica il noto magazine internazionale “The Politico”.
Si deve chiarire, tuttavia, che i cittadini europei, quando dichiarano di aspettarsi iniziative più efficaci in questo campo, sono in realtà favorevoli a una maggiore cooperazione in grado di tutelare i loro diritti, di migliorare l’efficacia e l’accessibilità delle cure, di promuovere l’efficienza dei sistemi sanitari. Tutto questo viene però, interpretato dalle burocrazie europee e nazionali come un gioco di maggiore o minore potere, come ha dichiarato Robert Madelin, già Direttore generale della DG Sanità.
I nuovi candidati al Parlamento europeo dovranno, in ogni caso, impegnarsi anche nel campo della sanità per non deludere gli elettori e questo tema avrà dunque notevole rilievo nei prossimi mesi di campagna elettorale, che non saranno pertanto esenti da qualche tensione tra politiche europee e nazionali, poiché i candidati stessi cercheranno di dimostrare ai cittadini il loro impegno senza scontrarsi con i limiti legislativi della politica sanitaria europea nei confronti dei Paesi membri dell’Ue.
In questa prospettiva appaiono significativi alcuni progetti relativi all’organizzazione della nuova Commissione, che sarà designata dopo la costituzione del Parlamento. A tale riguardo, è stata avanzata da più parti, la proposta che la Direzione generale sanità venga costituita in Dipartimento unico ed indipendente nel 2019, al fine di incorporare le politiche sanitarie in tutte le altre, per evitare che diventino meno presenti e rilevanti in agenda e siano meno orientate ai cittadini - pazienti.
Una coalizione di venti gruppi ha inoltre chiesto che nella nuova Commissione venga previsto un Vice Presidente per la sanità della Commissione stessa, per assicurare la considerazione della prospettiva sanitaria in tutte le iniziative, ma senza che l’introduzione di tale nuova figura rimpiazzi la DG Sante.
Molti credono comunque che l’Ue possa fare di più per tutelare la salute dei propri cittadini ed a questo proposito l’europarlamentare tedesco, Peter Liese, ha dichiarato: “Abbiamo un ruolo forte in sanità riconosciuto dai Trattati e non è vero che l’Unione non abbia competenza in campo sanitario”.
Il già citato manifesto individua, ad esempio, la sanità digitale come un’area in cui Bruxelles potrebbe capitalizzare in base alle proprio conoscenze e i Paesi, confrontati con il peso del costo della sanità sui budget nazionali, potrebbero desiderare di concedere parte dei loro poteri, qualora fosse provato che un coordinamento a livello europeo in alcuni settori consentirebbe di rendere più efficiente e sostenibile la spesa sanitaria. Robert Madelin, riferendosi alla cooperazione europea, ha dichiarato al riguardo: “la ricerca dell’efficienza progressivamente avrà la meglio sulla ricerca dell’autonomia”.
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