Fabio Marchi, componente del Comitato esecutivo AIOP, nonché tesoriere dell'Associazione, è stato nominato Presidente della Commissione Sanità e Scienze della vita di Confindustria Piemonte, carica che si aggiunge alla Presidenza del Gruppo sanità dell’Unione Industriale di Torino.
"In questo momento di rinnovamento del Piemonte, gli imprenditori della Filiera della Salute devono recuperare il loro ruolo strategico”, ha così commentato Fabio Marchi a seguito della sua elezione.
Ne parla Riccardo Ferrari, CFO & Co-funder della White Wall, startup vincitrice del Premio Aiop Giovani, "StartAiop"
“Siamo molto orgogliosi dei risultati della prima edizione della call StartAiop - ha commentato Michele Nicchio, Presidente Nazionale Aiop Giovani -, si tratta di un passo importante per le strutture sanitarie private verso un percorso di Open Innovation che consentirà di evolversi, diventare più efficienti, migliorare le prestazioni offerte ai cittadini e semplificare il rapporto tra ospedale, medico e paziente. La cerimonia di premiazione è stata anche l’occasione per aprire un dibattito sull’importanza dell’innovazione tecnologica e stimolare l’interesse verso la digitalizzazione del settore, una sfida-opportunità cruciale per la sanità italiana. Siamo convinti del valore aggiunto dei progetti delle tre start-up premiate, e il nostro obiettivo è quello di continuare a scoprire giovani talenti, intercettare l’innovazione là dove viene sperimentata e integrarla nelle nostre aziende”.
Corte di Cassazione, sentenza n. 12174 del 08.05.2019
Con la sentenza in commento, la Suprema Corte si è pronunciata per la prima volta sull’articolo 3, comma 2, del Dlgs 23/15, riaprendo l’annosa problematica del “fatto materiale” o “fatto giuridico” , che aveva diviso la giurisprudenza di merito e suscitato diverse interpretazioni in dottrina.
Ed invero, già la legge 92/12 (cd. Legge Fornero), modificando l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ha limitato la tutela reintegratoria nelle ipotesi in cui il giudice “accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo o della giusta causa addotti dal datore di lavoro, per insussistenza del fatto contestato, ovvero perché il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei contratti collettivi, ovvero dei codici disciplinari applicabili”.