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Notizie dalla Liguria

Vietato curarsi negli ospedali migliori

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Vietato curarsi negli ospedali migliori

Intervista al Presidente nazionale, Gabriele Pelissero, pubblicata su Il Giornale

Una bozza di poche pagine, ma dai contenuti dirompenti. Un testo che, se approvato, assesterebbe un colpo gravissimo al diritto alla salute di migliaia di italiani e toglierebbe a uomini e donne del Centro-sud la possibilità di curarsi nei più importanti ospedali del Nord. Una rivoluzione silenziosa, che avanza inesorabile come una talpa sottoterra e che ora è arrivata al tavolo decisivo: quello della strategica ma defilata Conferenza Stato-Regioni. Qui, alla chetichella, si è arrivati, per strappi successivi, fino all' ordine del giorno della seduta di ieri: la mobilità sanitaria da una regione all' altra. Un servizio che vale circa 4,6 miliardi di euro e che coinvolge quasi 800mila italiani, pronti a partire in treno o in aereo da Napoli o da Reggio Calabria per farsi operare nei poli d'eccellenza in cui si ha la garanzia di standard più elevati e si corrono meno rischi. Le statistiche parlano chiaro: Lombardia ed Emilia Romagna attraggono malati come calamite, 14 Regioni sono invece in rosso. I numeri, impietosi, registrano la migrazione, e in qualche caso la fuga, verso le cliniche all'avanguardia sull' asse Milano-Bologna.
Ora, nel silenzio generale, si corre ai ripari con una logica da ragionieri e con una soluzione all' italiana: le regioni più arretrate invece di alzare l' asticella della qualità si sono coalizzate per chiudere le porte. I pendolari di oggi dovrebbero rassegnarsi, usiamo il condizionale, a rimanere a casa. E adattarsi ai reparti di Napoli, Bari, Foggia.
Sembra impossibile, ma l' Italia che si apre all' Europa sta ripristinando una sorta di linea gotica per arginare i viaggi dei pazienti che non si accontentano. Il tutto in una camera di compensazione, la Conferenza Stato-Regioni, che in questo momento è politicamente scaduta come una confezione di yogurt rimasta troppi giorni sugli scaffali.
Il governo Gentiloni è all' epilogo, due pesi massimi come Lombardia e Lazio sono in una delicata fase di transizione. Eppure il meccanismo non si è fermato: il primo passo è stato il taglio del 50 per cento sull' incremento di attività sui fuori regione successivo al 2014. Una formula burocratica e anodina che nasconde la volontà di ridurre trasferte e debiti delle regioni più deboli.
Penalizzando cosi i sistemi più avanzati e aumentando il disagio di chi già soffre e alimenta i flussi inarrestabili del turismo sanitario: la Lombardia, in testa al ranking dei virtuosi, importa 161.000 pazienti l' anno e vanta un credito di 808,6 milioni di euro; all' opposto la Calabria è in rosso per 319 milioni. A seguire, in questa black list, la Campania che deve saldare prestazioni, tecnicamente Drg, per 302 milioni fuori dai propri confini, e il Lazio che la tallona a quota 289 milioni.
«Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l' allarme Gabriele Pelissero, presidente dell' Aiop, l' Associazione italiana ospedalità privata che mette insieme cinquecento esperienze -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all' avanguardia. E in questo modo, senza che l' opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all' anca o al ginocchio».
L' ortopedia, da sola, vale il 28 per cento di questo pendolarismo e la stretta ai rubinetti porterebbe al ridimensionamento o addirittura, in prospettiva, al crollo di questo fenomeno. Insomma, l' Italia che dice di andare avanti farebbe invece un salto all' indietro di vent' anni. Per di più a fari spenti. Lontano dai riflettori dei media. Trascinando nel baratro anche l' indotto sorto a ridosso delle cittadelle della salute: alberghi, negozi, appartamenti. Il copione oggi in discussione è già disegnato: i tagli costringerebbero le regioni a non pagare più gli ospedali che a loro volta finirebbero per non accogliere più i malati, divenuti un costo insostenibile. Uno scenario da incubo. Preparato da mesi, anzi da anni. Ora però la Conferenza Stato-Regioni vuole fare sul serio, impugnando la scure al posto del bisturi. Ai supplementari di questa legislatura.
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Notizie Aiop Nazionale

La sanità ai tempi del digitale

Intervista al Coordinatore della Commissione Aiop, Potito Salatto

Direi che la frontiera attuale è senz’altro costituita dalla telemedicina, che in Paesi come lo Stato di Israele è un pilastro del servizio sanitario pubblico. In una logica di rete, la telemedicina è uno strumento prezioso per ridurre le liste d’attesa migliorandone le priorità e curando l’appropriatezza del ricovero. L’accoglimento del paziente nella struttura ospedaliera, preceduto dal lavoro dei medici di base e di un “hub” di territorio, può essere accompagnato da un “menù diagnostico” assai preciso, che ottimizza i tempi di degenza. Efficienza e celerità necessarie per quella dimissione protetta che è oggi un imperativo dell’attività ospedaliera. La dimensione telematica rappresenta poi una risorsa irrinunciabile per affrontare nel modo giusto le cronicità, che costituiscano e costituiranno nei prossimi anni una sfida di sistema per tutte le società occidentali e per quella italiana, in particolare.


La piattaforma web dell’Aiop. I numeri di una strategia vincente

L'analisi del traffico e delle performance del 2018

Siamo all’inizio dell’anno. È il tempo delle analisi e dei numeri su quanto il sito dell’associazione abbia reso in termini di accessi e visibilità. Ma prima occorre fare un piccolo salto indietro, al 2013, quando è nata l’attuale versione news oriented della piattaforma, perché alcuni dati rilevanti sono emersi a distanza di tempo. La sede nazionale, in collaborazione con alcune sedi regionali, ha dovuto infatti riorganizzarsi per poter rifornire di contenuti un sito così articolato. Oggi possiamo vedere il risultato di questo lavoro tradotto in numeri. 

Solo metà delle imprese è in grado di rilevare violazioni sui propri dispositivi

Le aziende sanno di dover prestare maggiore attenzione alla sicurezza IoT?

Un articolo di 01.net e un video di Corrado Giustozzi ci spiegano cosa sta avvenendo nel mondo della sicurezza informatica nel tempo che viviamo, e cosa fare per porre la giusta attenzione a quello che sta diventando un argomento sempre più di primo piano nella gestione delle aziende.


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