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Notizie dalla Liguria

Sanità Integrativa: una sfida sostenibile e credibile al servizio dei bisogni di salute dei cittadini

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Sanità Integrativa: una sfida sostenibile e credibile al servizio dei bisogni di salute dei cittadini

Workshop Aiop - Genova, 10 aprile 2019

Valorizzare il significato dell’assistenza sanitaria integrativa nell’ambito di un Sistema sanitario che è e che deve rimanere universalistico.
È l’obiettivo del workshop organizzato da Aiop “Affrontare i problemi del presente per migliorare il futuro della Sanità Integrativa”, che si è tenuto a Genova il 10 aprile.
Negli ultimi anni la sanità integrativa ha vissuto una crescita accelerata: gli italiani che usufruiscono di forme integrative sono più che raddoppiati, passando dai circa 6 milioni del 2010 ai quasi 13 milioni del 2018, con un incremento di spesa del 30% circa.
Quello della assistenza sanitaria integrativa è un mondo complesso e articolato, che vede la presenza di molteplici attori: da chi è chiamato a interpretare una domanda collettiva; a chi intermedia i rischi, a chi gestisce le pratiche e negozia gli accordi, a chi, infine, produce ed eroga le prestazioni. I differenti attori interagiscono tra loro in maniera diversificata, configurando circuiti “attese-risorse-prestazioni” molto variegati.
Il workshop ha riunito i principali interlocutori del sistema per promuovere un confronto costruttivo sul ruolo che l’assistenza sanitaria integrativa potrebbe sviluppare nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
L’Aiop, oltre a rappresentare la maggior parte degli ospedali di diritto privato del Servizio sanitario nazionale, è rappresentativa, anche, di strutture sanitarie che erogano prestazioni nel settore della sanità integrativa.
L’evento, aperto da Ettore Sansavini, Presidente Aiop Liguria, ha visto la partecipazione di Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Sonia Viale, vice Presidente e Assessore alla sanità della Regione Liguria, del Presidente Nazionale di Aiop, Barbara Cittadini, dei Rappresentanti dei principali player del mercato assistenziale-assicurativo e dei Presidenti nazionali delle principali organizzazioni rappresentative degli erogatori di prestazioni sanitarie.

“Il dibattito, incentrato sulla legittimazione e sul ruolo della sanità integrativa, si focalizza sulle funzioni duplicative, ovvero su quelle prestazioni in teoria già coperte dal SSN, rispetto a quelle non incluse nei LEA” – ha dichiarato Mario del Vecchio, docente dell’Università Bocconi e responsabile dell’Osservatorio consumi privati in sanità. “Il tema è mal posto per almeno due motivi. Il primo è che gli effetti sul SSN di un consumo privato possono risultare complessivamente positivi per tutta la collettività. Il secondo è che alla base dell’incremento dei consumi privati, non c’è tanto la crisi del SSN, quanto la ricerca di condizioni di fruizione di servizi sanitari che difficilmente possono essere assicurati dal Servizio pubblico.”
I cittadini rinunciano ad altri consumi perché vogliono vedere soddisfatte le loro attese in termini di prestazioni sanitarie e di tutela della salute in genere. In questa prospettiva, la filiera della sanità integrativa deve essere in grado di minimizzare i costi di transazione.
“É fondamentale per l’affidabilità e la credibilità del sistema” – ha sostenuto Francesco Berti Riboli, Coordinatore della Commissione nazionale Aiop Sanità integrativa – che gli attori coinvolti lavorino per rendere i processi della sanità integrativa fluidi, trasparenti ed efficienti. E ciò è possibile con la standardizzazione di molti di questi processi, utilizzando piattaforme adeguate e “neutrali”, nomenclatori comuni, affinché la legittima differenziazione delle offerte assistenziali non si trasformi in una babele di linguaggi che appesantisce i processi, rendendoli inefficienti e onerosi”.

La scelta di organizzare l’evento a Genova non è stata casuale.
“La presenza di Aiop a Genova – ha dichiarato Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop – testimonia la nostra vicinanza a questa città, ai genovesi e all’intero sistema produttivo di un territorio che ha vissuto un dramma di incommensurabile entità.
In una stagione nella quale il nostro SSN si trova ad affrontare criticità, che necessitano indifferibili scelte strutturali, questo incontro su un tema così importante come quello della sanità integrativa dimostra l’attenzione che l’ospedalità privata ha nei confronti degli interessi reali e prioritari dei cittadini e dei territori del nostro Paese, soprattutto nei confronti di quelli che hanno subito eventi che mai si vorrebbe vivere.
Parlare oggi di Sanità integrativa non significa dibattere di prestazioni che riguardano pochi privilegiati ma di un complemento e completamento di un SSN, che necessità, che vengano assunte, senza ulteriori indugi, determinazioni, finalizzate a perversare e custodire il suo assetto universalistico”.

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Valutata l’attività dei Centri europei di riferimento di alta specializzazione

Direttiva sull’accesso alle prestazioni transfrontaliere (2011/24/UE)

L’Expert panel on effective ways of investing in health (EXPH) ha di recente pubblicato un’opinione sull’implementazione dei centri europei di riferimento (ERN), istituiti dalla Direttiva sull’accesso alle prestazioni transfrontaliere (2011/24/UE). La costituzione di tali reti costituisce il primo esempio di una collaborazione volontaria e strutturata tra gli Stati membri nel campo della sanità, poiché riunisce istituzioni sanitarie specializzate per il trattamento di malattie rare e complesse, che colpiscono circa l’8% della popolazione ponendo un serio problema di salute pubblica. Simili patologie richiedono cure altamente specialistiche e i centri di riferimento favoriscono l’accesso a livello transfrontaliero ad un pool più ampio di expertise, offrendo così maggiori chance di ottenere una diagnosi e una cura adeguate. L’ampia raccolta di dati concernenti queste tipologie di pazienti consentirà inoltre lo sviluppo a lungo termine di studi clinici suscettibile di migliorare la comprensione delle malattie rare e di sviluppare nuovi farmaci.

Posata la prima pietra dell’Iceberg

Una struttura eco-sostenibile di 10 piani, 18 sale operatorie, 283 posti letto, altamente informatizzata e orientata al paziente

È stato presentato lo scorso lunedì mattina il progetto dell’Iceberg, l’edificio che ospiterà il Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.
Hanno aperto la cerimonia Enrico Tommaso Cucchiani, Presidente dell’Ospedale San Raffaele e Paolo Rotelli, Presidente del Gruppo ospedaliero San Donato, alla presenza tra gli altri di Ignazio La Russa, Vice Presidente del Senato, che ha posto la prima pietra all’interno del cantiere. Alla posa della prima pietra, in rappresentanza di Aiop erano presenti anche il Presidente nazionale, Barbara Cittadini e il Presidente nazionale Aiop Giovani, Michele Nicchio.


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