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Notizie dalla Liguria

Manovra: stanziati 150 milioni, nel triennio 2019/2021, per ridurre le liste d’attesa

Negli ultimi anni, abbiamo avuto modo di rilevare come uno degli effetti più evidenti della costante, progressiva e ingravescente riduzione delle risorse sia stata una delle cause dell'incremento delle liste d'attesa per l'accesso alle prestazioni sanitarie. Un fenomeno percepito dai cittadini come una forte criticità del Ssn, in quanto compromette l’accessibilità e la fruibilità ai servizi necessari alla tutela della loro salute.

Cambiamento

Fra i più importanti atti governativi di questa complessa stagione si colloca certamente la nota di aggiornamento al DEF in approvazione in Parlamento l’11 ottobre.

Il 10 ottobre le Commissioni Affari Sociali della Camera e Igiene e Sanità del Senato hanno espresso i pareri favorevoli rispetto ai profili di interesse in ambito sanitario. Ciò che qui importa in maniera particolarmente rilevante è quanto contenuto nel parere presentato dal relatore, il Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Sileri (M5S) sotto due profili.

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Notizie Aiop Nazionale

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In caso di errori meramente formali, l’INPS non può rifiutare il rilascio del Durc

Tribunale di Roma: Sentenza 1490 del 14.02.2019

Sonia Gallozzi, Consulente giuslavorista della Sede nazionale

Con la sentenza 1490/2019, il Tribunale Civile di Roma, Sez. 3^ Lavoro, in persona del G. Dott. Conte, ha tracciato, in modo fortemente innovativo, i confini entro i quali deve muoversi l’INPS, prima di rifiutare il rilascio del documento unico di regolarità contributiva che gode di una importanza sempre crescente.
Ed invero, l’INPS, conseguentemente al rilascio del Durc negativo, provvede ad emettere le note di rettifica che sono volte al recupero dei benefici goduti dall’azienda e possono consistere in somme molto più alte della pretesa violazione (nel caso di specie erano state emesse note per oltre € 350.000, a fronte di un’asserita omissione di ca. e 3.000). Pertanto, in considerazione della grande rilevanza che può avere il DURC, nelle vicende economiche di un’impresa, la sentenza in commento costituisce un passo di grande importanza, poiché fissa i limiti entro cui il documento può essere legittimamente negato dall’INPS e quando, viceversa, sebbene in presenza di irregolarità, debba essere concesso.
Nel caso in esame, una cooperativa, si era vista rilasciare Durc negativo dall’ente in merito a un debito contributivo di € 3.284,00. Tale debito era, in realtà, inesistente, in quanto avrebbe dovuto essere compensato con un credito (l’importo effettivamente dovuto era di poche centinaia di euro, ed era stato saldato, seppure in ritardo).
La cooperativa, che si era vista escludere da una graduatoria all’esito dell’emissione del Durc negativo, investiva il Tribunale di Roma della controversia al fine di veder annullato tale atto.
Il Giudice adito, effettuata un’attenta disamina dei fatti di causa, ha sancito che il Durc negativo può essere rilasciato solo a fronte di irregolarità sostanziali che investano gli obblighi contributivi. Di contro, il mancato rilascio del documento non può dipendere esclusivamente da semplici errori commessi nella presentazione delle denunce contributive, come previsto dal Dm del 30 gennaio 2005. Inoltre, prosegue la sentenza, non esiste una norma che impedisca il rilascio del Durc di fronte a irregolarità meramente formali, nelle quali l’azienda non ha omesso una denuncia contributiva ma ha commesso solo un errore - di importo modesto - nella quantificazione di quanto dovuto. Pertanto, in tale ipotesi non si può parlare di denuncia infedele (e tantomeno omessa), posto che, in linea di principio, l’Inps, svolgendo gli opportuni accertamenti, potrebbe riscontrare autonomamente l’errore.
In questa ottica, secondo il Tribunale, l’articolo 3, comma 2 del Dm del 2005 va letto nel senso che l’Inps può rilevare in sede di rilascio del Durc solo inadempienze che abbia già formalmente accertato e comunicato, senza che il contribuente abbia tempestivamente reagito con i prescritti rimedi amministrativi e giurisdizionali. Una diversa interpretazione del sistema integrerebbe un chiaro aggiramento del principio, espresso dal predetto Dm, che il Durc non può essere negato nemmeno per una inadempienza contributiva sostanziale, se questa è controversa in sede di contenzioso amministrativo o giudiziario.
Invero, il sistema normativo persegue un bilanciamento tra la necessità di accertamento immediato della situazione contributiva dell’impresa e la necessità che il contribuente non si veda negare il documento per inadempienze inesistenti, rappresentando come acclarate le violazioni solo per essere state comunicate all’azienda.
Pertanto, negare il Durc solo perché il contribuente non era stato in grado in 15 giorni di rimediare ad una incongruenza intrinseca, oltre ad essere giudicato illegittimo per mancanza di fondamento normativo, viene definito dalla sentenza “contraddittorio e non riconducibile a qualunque riconoscibile canone di razionalità̀ e ragionevolezza”.
Infine, è bene evidenziare come il Giudice abbia censurato la condotta dell’INPS, nonostante fosse basata su propri documenti interni. Infatti, sul punto, il Tribunale ha espressamente ribadito come le circolari, nonostante costituiscano un importante strumento volto ad unificare l’operato dell’Ente sul piano nazionale, non possano mai essere considerate come fonti di diritto oggettivo (Cfr. Cass. 15482/2018 e 10595/2016).
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