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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Gli effetti della pandemia da Covid-19 per le imprese italiane
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Gli effetti della pandemia da Covid-19 per le imprese italiane

4ª edizione dell’indagine di Confidustria

Angelo Cassoni, Responsabile Ufficio Studi e statistiche della Sede nazionale

Lo scorso 23 luglio il Centro Studi Confindustria ha diffuso i risultati della quarta edizione dell’indagine sull’impatto della pandemia Covid 19 sul sistema delle imprese italiane, una indagine che verrà arricchita probabilmente da un successivo step programmato per inizio autunno.
I risultati presentati sono basati su dati raccolti fino al 19 luglio 2020 e le statistiche riportate in merito ai danni subiti dalle aziende in termini di fatturato e ore lavorate si riferiscono all’intero mese di giugno; tutte le restanti si riferiscono al momento della compilazione e alle prospettive future. I curatori dello studio sottolineano, inoltre, che il campione non può considerarsi statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese italiane, ma è indicativo di come venga percepito l’impatto del Covid-19 su scala territoriale e settoriale.
Dati più specifici riguardanti il settore nel quale operano le aziende che fanno capo ad AIOP verranno proposti, invece, attraverso l’attività di raccolta e di analisi dell’edizione 2020 dei due importanti progetti di studio appena varati dall’Associazione: la diciottesima edizione del Rapporto Aiop – Ermeneia Ospedali & Salute ed il secondo Bilancio Sociale Aggregato.
Per quanto concerne invece lo studio Confindustria, i risultati vengono presentati in modo comparato con quelli raccolti nel mese di maggio, in concomitanza con la riapertura di molte aziende.
Rispetto a quella prima fase di ripresa delle attività produttive i risultati appaiono incoraggianti, pur nel permanere di un quadro estremamente negativo nei confronti del 2019, come confermato dalla perdita media del 24,5% in termini di fatturato registrata per il periodo giugno 2019 - giugno 2020.
Occorre sottolineare che comunque il confronto sul mese di aprile era risultano di gran lunga peggiore (-48,4%).

Riportiamo, in sintesi, i risultati emersi relativamente agli altri principali indicatori presi in esame in questa edizione dell’indagine:

- le ore lavorate hanno avuto in media una flessione del -17,6% (da -46,3%), con punte regionali che hanno raggiunto, come in Toscana, il -27,9%;
- continua l’incremento del numero di aziende aperte: l’85,2% delle imprese intervistate ha riaperto totalmente (in maggio erano il 73,8%) mentre il 12,9% lo ha fatto solo in parte (erano il 20,3%); le aziende ancora chiuse sono l’1,6% (erano il 5,9%);
- la forza lavoro inattiva raggiunge nel complesso il 17,7%, in diminuzione rispetto al 28,5% registrato nell’indagine precedente e mostrando comunque un picco del 48,1% in Campania ed uno dell’87,7% per il settore dei servizi di alloggio e ristorazione; l’utilizzo del telelavoro è anch’esso diminuito, attestandosi al 19,2% dei dipendenti complessivi delle aziende intervistate (era il 29,2%);
- nel particolare ambito della manifattura e sempre in tema di forza lavoro inattiva, i settori maggiormente in difficoltà nella fase di ripartenza appaiono quelli del comparto tessile (19,5%) e della carta (23,9%), a fronte di una media del manifatturiero pari al 10,4%;
- in discesa, ma pur sempre a livelli elevati, risulta la quota di dipendenti per i quali le aziende intervistate potrebbe dover richiedere la concessione di ammortizzatori sociali (CIGO, FIS, etc.): erano il 37,6% a maggio mentre a luglio sono il 13,0%; anche in questo caso siamo in presenza di una variabilità regionale importante che vede ai primi posti il Piemonte (30,9%) e la Toscana (23%).

Sul versante dell’analisi qualitativa dell’indagine, si evidenzia in modo netto la necessità di mettere in campo un ulteriore sostegno da parte delle Istituzioni, auspicando che intervengano nuove azioni che, oltre a facilitare l’accesso alla liquidità e al credito, dispongano un alleggerimento della fiscalità o quantomeno un rinvio delle scadenze. Ciò a fronte anche di un incremento del livello dei costi di produzione che, considerando solo l’applicazione dei protocolli sanitari, ha generato maggiori oneri mensili medi per lavoratore pari a 125 euro.
Viene chiesto, inoltre, un prolungamento del periodo di applicazione degli ammortizzatori sociali e la progettazione di ulteriori misure di rilancio della domanda che accompagnino le strategie di reazione delle imprese le quali, oltre ad una riduzione dei costi fissi, puntano anche ad un ampliamento del target di mercato.
Si può accedere alle analisi ed ai risultati completi dell’indagine prendendo visione della stessa al link: https://bit.ly/3jLoECL

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