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La Sanità che vorrei: il convegno promosso da Panorama Sanità
Un'occasione di incontro e scambio tra i principali rappresentanti del mondo sanitario italiano
Com’è la Sanità che tutti noi vorremmo? Come si può coniugare efficienza nei servizi, nelle cure e nelle prestazioni con la scure dei tagli lineari che atavicamente si abbattono sulla Sanità?
Ne hanno parlato i principali stakeholder della Sanità italiana nel corso dell’evento promosso dal periodico di informazione Panorama Sanità
La Presidente Barbara Cittadini, invitata dalla Responsabile editoriale la Senatrice Maria Pia Garavaglia, ha partecipato all’evento insieme a numerosi rappresentanti del mondo farmaceutico, ospedaliero ed industriale, e ha esposto le modalità e gli obiettivi che, secondo Aiop, il Servizio Sanitario Nazionale deve perseguire.
Nel corso del suo intervento la Presidente ha indicato le 5 priorità, che riportiamo di seguito, da prefiggersi nell’immediato:
1. Prima di tutto, è necessario raggiungere almeno il 7,5% di valore della spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil, in considerazione che la media dei paesi OCSE è 7,2%. E’, quindi, doveroso, invertire il trend di decremento della crescita della spesa sanitaria corrente, come si evince dal DEF 2022.
In assenza di ulteriori risorse, infatti, il sistema sarà soggetto ad effetti dirompenti in termini di impossibilità di dare una risposta compiuta agli italiani. Una prospettiva aggravata, peraltro, dalla necessità di fare fronte all’insostenibile incremento dei prezzi di energia elettrica, gas e materie prime e ai costi incrementali per la gestione delle nuove infrastrutture, previste dal PNRR, delle rilevanti quote aggiuntive di personale e degli stessi bisogni assistenziali.
2. In secondo luogo, per garantire una risposta puntuale alla crescente domanda di salute della popolazione è necessario risolvere criticità strutturali quali liste di attesa, mobilità passiva non fisiologica e rinuncia alle cure.
In tal senso, le componenti del SSN devono avere, pur tenendo conto della differenza di stato giuridico, piena ed uguale dignità reale: è necessario, infatti, creare le condizioni per una sinergia virtuosa, superando la logica anacronistica e fallimentare dei tetti di spesa, che ha dimostrato di depotenziare, quali-quantitativamente, il SSN nella sua capacità di dare risposte ai bisogni assistenziali, facendo aumentare fenomeni allarmanti dal punto di vista sanitario e sociale.
3. Oltre a quanto appena accennato, è necessario che si concluda l’atteso aggiornamento del tariffario, che deve rispondere ad una metodologia prevista dalle norme, che tenga nella dovuta considerazione i reali costi di produzione delle prestazioni, senza mettere a rischio la possibilità di continuare a garantire diagnosi e terapie.
Correlare l’ampliamento dei LEA alla decurtazione delle tariffe per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio maggiormente diffuse - come si evince dalle recenti proposte di modifica del tariffario - non risponde alla normativa vigente ed implica, peraltro, un’allarmante riduzione della spesa sanitaria, quando, invece, l’aggiornamento dei LEA del 2017 avrebbe dovuto configurarsi quale scelta di salute pubblica.
4. Il sistema deve recuperare, inoltre, margini di efficienza. Le linee di azione sono due: la ripresa dell’interrotto percorso di aziendalizzazione della rete pubblica e l’inserimento di una sistematica integrazione della componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del SSN, finalizzata a una condizione di coesistenza strutturale e strutturata della loro dialettica operativa.
5. L’ultimo punto, infine, riguarda il sistema dell’assistenza extraospedaliera residenziale (RSA) che sta vivendo un particolare momento di crisi.
L’intero settore, che non è stato menzionato né all’interno del PNNR, né nell’ambito del DM 77/2022, necessita di un intervento che parta dalla definizione di nuovi standard organizzativi e strutturali e che tenga conto dell’aggiornamento delle tariffe e la tutela degli operatori.
Quanto appena sintetizzato costituisce, a mio avviso, un pacchetto irrinunciabile e improcrastinabile di linee-guida per una riforma che abbia come obiettivo un Servizio Sanitario Nazionale che tuteli, in modo efficiente, efficace e puntuale, il diritto alla salute della popolazione.
L’auspicio è che il governo da poco insediato, anche in considerazione delle conseguenze della crisi pandemica ed energetica, rafforzi la consapevolezza che la Sanità non può più subire ulteriori tagli, ma deve, invece, essere un settore al quale destinare le risorse necessarie per garantire universamente il diritto alla salute a tutta la popolazione. È doveroso tenere conto che il grado di modernità e di civiltà di un paese, si misura, anche, in termini di capacità di garanzia di un diritto fondamentale come, appunto, quello della salute.
È possibile consultare l’articolo completo nel numero di dicembre di Panorama Sanità